«Forte contrarietà» per le posizioni espresse dall’azienda e per le «inaccettabili ricadute sulla vita di migliaia di famiglie».

I sindacati del gruppo Unipol Fonsai hanno lanciato l’allarme e si preparano alla mobilitazione all’indomani dell’incontro convocato con i rappresentanti della società e di Unipol, guidata da Carlo Cimbri, per l’indicazione delle regole da seguire in vista della fusione che darà vita alla nuova UnipolSai.

 

Il documento presentato dall’azienda «elude totalmente le garanzie fondamentali» che, secondo le sigle sindacali, «devono costituire la base del futuro accordo». In particolare, il documento presentato da Unipol non parla di «esclusione dei licenziamenti individuali e collettivi», di «garanzia sulle attività, che dovranno garantire l’occupazione nelle sedi», della «volontarietà dei trasferimenti» e dell’«applicazione del fondo esuberi conforme alle previsioni contrattuali».

«Inoltre», denunciano i sindacati, «mancano elementi di chiarezza su tutto il piano industriale, sia per quel che riguarda le società non inserite nel progetto di fusione sia per definire misure adeguate per le quote di portafoglio cedute». Le affermazioni «sbandierate dall’azienda» riguardo la «presunta volontà di trovare soluzioni condivise» sono «palesemente in contrasto con le misure contenute nel testo aziendale». Non ci sono quindi le condizioni per sviluppare una «trattativa coerente» e, per questo, i sindacati hanno deciso «l’immediata convocazione di assemblee in tutti i luoghi di lavoro».

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