Pagina a cura di Tancredi Cerne  

Il regolamento europeo Reach per la registrazione delle sostanze chimiche pericolose, entrato in vigore cinque anni fa, non solo funziona ma ha avuto effetti positivi per le imprese del settore. La buona notizia è stata annunciata dalla Commissione europea che ha stilato una pagella del regolamento introdotto nel 2007. «Misure più mirate per la gestione del rischio e informazioni più tempestive sulle sostanze chimiche presenti sul mercato fanno sì che i rischi derivanti dalle sostanze registrate a norma del regolamento Reach siano considerevolmente diminuiti», hanno fatto sapere gli esperti di Bruxelles.

E questa tendenza positiva dovrebbe persistere, visto che il settore si adopera costantemente per individuare alternative alla maggior parte delle sostanze chimiche pericolose. E così, a cinque anni dall’entrata in vigore del regolamento, la sua attuazione procede a pieno ritmo. «Finora le imprese hanno registrato 30.601 fascicoli presso l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (Echa), nei quali si descrivono gli usi e le proprietà di 7.884 sostanze chimiche prodotte o immesse sul mercato», si legge nella relazione della Commissione che pur ammettendo il peso economico che grava sulle imprese per la gestione del sistema Reach, ne sottolinea tuttavia gli effetti economici positivi per il comparto produttivo del Vecchio continente. «Grazie all’ulteriore armonizzazione del mercato interno, Reach è stato un fattore chiave per la crescita e la competitività del settore chimico», hanno spiegato da Bruxelles anticipando una buona notizia per tutte le piccole e medie imprese: per promuovere ulteriormente la competitività dell’industria chimica europea, a breve la Commissione proporrà una riduzione dei diritti di registrazione per Pmi. «La relazione dimostra che il regolamento Reach funziona.

Le imprese si assumono le proprie responsabilità e, di conseguenza, disponiamo di dati più attendibili sulle sostanze chimiche da esse prodotte e immesse sul mercato», hanno ammesso con soddisfazione Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione europea e commissario responsabile per l’industria e l’imprenditoria, e Janez Potocnik, commissario responsabile per l’ambiente. «La partenza è stata buona, ma c’è ancora molto lavoro da fare per garantire un elevato livello di protezione della salute umana e dell’ambiente. Siamo impegnati a garantire la sicurezza e la sostenibilità dell’industria chimica europea e Reach agevola la libera circolazione delle sostanze chimiche nel mercato interno. La nostra industria chimica può diventare leader mondiale nell’innovazione e tale ambizione si fonda su Reach, la legislazione in materia di sostanze chimiche più completa al mondo».

 

I risultati del riesame del regolamento Reach. Dal riesame del regolamento è emerso che, sebbene siano necessari alcuni adeguamenti, non occorrono modifiche sostanziali. In particolare, l’attuazione di Reach può essere migliorata, perfezionando la qualità dei fascicoli di registrazione, migliorando l’uso delle schede di dati di sicurezza quali strumenti fondamentali per la gestione del rischio, e affrontando le questioni connesse alla ripartizione dei costi nell’ambito dei forum per lo scambio di informazioni sulle sostanze (Sief). Non solo. Secondo la Commissione esiste un margine per ridurre gli oneri finanziari e amministrativi che gravano sulle piccole e medie imprese. E questo, per garantire la proporzionalità della legislazione e per aiutarle a rispettare i propri obblighi nell’ambito di Reach. L’analisi di Bruxelles ha poi mostrato che non esistono al momento significative sovrapposizioni con altre normative dell’Unione europea. E che notevoli sforzi sono stati compiuti per sviluppare metodi alternativi alla sperimentazione sugli animali. Ragione per cui, si proseguirà in tal senso. A tal punto che dal 2007 a oggi la Commissione ha messo a disposizione 330 milioni di euro per finanziare la ricerca in questo settore. Messe da parte le cose che funzionano, gli esperti di Bruxelles hanno stilato una breve lista delle cose che potrebbero essere migliorate. Tra queste, l’attuazione del programma nei Paesi membri. «Trattandosi di una competenza degli stati, nell’ambito del riesame si raccomanda loro di rafforzare il coordinamento reciproco», hanno avvertito dalla Commissione.

 

Le prossime fasi. Per dare maggiore concretezza e garantire efficacia al programma, nei prossimi mesi la Commissione organizzerà una conferenza sul riesame di Reach. «In collaborazione con gli stati membri e con l’Echa, stiamo sta mettendo a punto una tabella di marcia per valutare e individuare le sostanze estremamente problematiche», hanno spiegato da Bruxelles. «Tale tabella di marcia definirà con chiarezza le tappe, gli elementi da fornire e la suddivisione del lavoro tra la Commissione, gli stati membri e l’Echa al fine di inserire, entro il 2020, tutte le sostanze estremamente problematiche note nell’elenco di sostanze candidate». Oltre a questo, Bruxelles verificherà anche la possibilità di concedere alle Pmi una riduzione dei costi di registrazione, per consentire di ripartire l’incidenza finanziaria della registrazione in modo ancora più omogeneo.

 

Il Regolamento Reach. Reach è il Regolamento per la registrazione, valutazione, autorizzazione e restrizione delle sostanze chimiche. È entrato in vigore il 1° giugno 2007 per rendere più ef?cace e migliorare il quadro legislativo precedente sulle sostanze chimiche nell’Unione europea. Reach attribuisce all’industria una maggiore responsabilità sulla gestione dei rischi che le sostanze chimiche possono presentare per la salute e l’ambiente. Le istituzioni europee hanno emanato questo Regolamento dopo essere arrivate alla conclusione che, mentre ci sono circa 3 mila sostanze «nuove» immesse nel mercato dopo il 18 settembre 1981, per le quali la normativa di noti?ca 67/458/Cee del Consiglio ha obbligato i soggetti che le introducevano sul mercato a fornire informazione sui rischi per la salute umana e per l’ambiente, sulle sostanze cosiddette «esistenti» (cioè quelle immesse sul mercato prima del settembre 1981 alle quali è stato assegnato un numero Einecs European inventory of existing commercial chemical substances), si hanno insuf?cienti informazioni al riguardo. In linea di massima, Reach si applica a tutte le sostanze chimiche: non soltanto a quelle impiegate nei processi industriali, ma anche a quelle usate nella vita quotidiana, per esempio nei prodotti di pulizia, nelle vernici e in articoli quali capi di abbigliamento, mobili e apparecchi elettrici. Gli obiettivi di Reach sono di migliorare la protezione della salute umana e dell’ambiente contro i possibili rischi rappresentati dalle sostanze chimiche, aumentare la competitività dell’industria chimica dell’Ue e garantire la libera circolazione di sostanze nel mercato interno dell’Unione europea.

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