di Gianluca Zapponini

La rivoluzione tecnologica bussa anche alla porta della medicina. Malattie croniche come il diabete e l’ipertensione, tanto per citarne qualcuna, potranno infatti da oggi essere comodamente curate a casa propria. Come? Grazie a un sistema presentato pochi giorni fa a Roma e messo a punto dal gruppo Telbios, attivo nei servizi di tele-medicina, in collaborazione con Qualcomm Life.

 

Un progetto pilota grazie al quale il paziente potrà ricevere tutte le cure necessarie direttamente a domicilio, assistito dal medico personale e utilizzando specifiche apparecchiature di tele-monitoraggio come elettrocardiografo, bilancia, ossimetro, glucometro, misuratore di pressione e termometro. Il tutto, con la costante supervisione di un triage infermieristico fornito dal Centro servizi Telbios Tutto questo avrà un impatto significativo sul Sistema sanitario nazionale. Curare i pazienti a distanza significa risparmiare sui già enormi oneri della sanità «dal momento che oggi circa l’80% dei costi sanitari riguarda la cura delle malattie croniche», spiega a MF-Milano Finanza l’ad di Telbios, Renato Botti. «Questo nuovo metodo mira a rendere sostenibile il Servizio sanitario nazionale, dandone un drastico taglio ai costi». Monitorare i pazienti a casa significa infatti decongestionare le corsie degli ospedali e i pronto soccorso. «Il nostro progetto potrà contribuire allo snellimento del lavoro e quindi alla riduzione dei costi» aggiunge Botti. Gli obiettivi sono quindi quelli di uguagliare i risultati rilevati dallo studio clinico effettuato dal National Healthcare System nel Regno Unito denominato Whole System Demonstrator, riducendo gli accessi al pronto soccorso (-20%), diminuendo i ricoveri ospedalieri (-11%), contrastando la progressione della patologia cronica e migliorando la qualità della vita dei pazienti. Evidente l’impatto positivo sulla spesa sanitaria complessiva, considerando che le patologie croniche interessano il 27% della popolazione, incidendo sul 70%-80% sui costi totali. Il monitoraggio a distanza delle patologie croniche partirà proprio in questi giorni: «Entro questo mese avremo già 100 pazienti mentre da qui a un anno puntiamo ad averne almeno 1.500». Al momento inoltre, hanno aderito al progetto su base volontaria oltre 300 medici di famiglia organizzati in cooperativa con al seguito 37 mila loro pazienti. (riproduzione riservata)