di Anna Messia

Groupama ha chiuso il 2012 con una perdita netta di 589 milioni in miglioramento rispetto al rosso di 1,762 miliardi del 2011. Un risultato negativo legato all’effetto contabile derivante dalle operazioni di cessione e ristrutturazione decise dal gruppo nell’ambito del piano di ristrutturazione lanciato nel 2001 che sono state completate lo scorso anno con l’obiettivo di rafforzare la situazione patrimoniale del gruppo che ha oggi un margine di solvibilità del 179% contro il 107% del dicembre 2011. Le dismissioni hanno avuto in particolare un impatto negativo per 334 milioni, cui si aggiunge una svalutazione degli asset in Est e Centro Europa per 298 milioni. Al netto di tutte le operazioni di ristrutturazione l’utile sarebbe stato di circa 100 milioni di euro. Dati che sono la prova del successo del «piano di azione lanciato a fine 2011», ha detto il ceo del gruppo Thierry Martel. Dichiarazioni che lasciano intendere che il piano di dismissioni sia ormai concluso e che a questo punto la vendita della partecipazione che la compagnia francese detiene in Madiobanca del 4,93% (ventilata qualche mese fa) sia stata congelata. Per quanto riguarda l’Italia l’utile netto è stato di 45,6 milioni «superiore alle aspettative e realizzato pur in presenza di eventi straordinari che ci hanno penalizzati», ha dichiarato l’ad di Groupama Assicurazioni, Christophe Buso. (riproduzione riservata)