Il giro d’affari di AXA è stato nel 2012 in crescita del 2% a 90,12 mld €, grazie all’attività danni, vita, risparmio e previdenza, che hanno parzialmente compensato il debole andamento dell’asset management.

I rami danni sono cresciuti del 3%, grazie soprattutto ad una politica di incrementi tariffari globale.

I rami vita, risparmio e previdenza sono anch’essi cresciuti del 3%, mentre l’asset management è in calo del 3% anche se sono migliorati i deflussi a -1mld di euro.

La raccolta netta nel vita, risparmio previdenza è cresciuta del 7% a 3,9 mld.

Migliorata la redditività in tutti i rami: nei rami danni il combined ratio scende a 98,8%.

Il risultato operativo è migliorato del 9% a 4,3 mld di euro e il risultato corrente è cresciuto del 28%, anche grazie alla diminuzione delle svalutazioni e all’aumento delle plusvalenze realizzate.

Il risultato netto è invece in calo del 4% a 4,2 mld di euro. La compagnia precisa in una nota che questo calo è dovuto al fatto che il 2011 aveva beneficiato di elementi eccezionali, esclusi i quali la crescita del risultato sarebbe del 44%

I capitali propri salgono a 54 mld, 7 mld in più grazie alla crescita delle plusvalenze latenti nette.

Il margine di solvibilità si attesta al 233% (con 45 punti in più rispetto ad un anno prima).

Il ROE corrente raggiunge il 13,3%.

Agli azionisti verrà proposto un dividendo di 0,72 euro per azione (+4% rispetto al 2011), in occasione dell’assemblea generale che si terrà il prossimo 30 aprile.

 «Abbiamo operato per essere più efficaci ed innovativi e per poter beneficiare meglio delle occasioni di crescita dei mercati principali, con lo scopo di rafforzare il nostro vantaggio competitivo e il valore aggiunto per i nostri clienti in un contesto di mercato in evoluzione», ha dichiarato il presidente Henri de Castries.

«Abbiamo proseguito i nostri sforzi per raggiungere gli obiettivi del piano strategico Ambition AXA e abbiamo continuato a rimare selettivi sviluppando gli affari nuovi su segmenti più redditizi che rispondono ai nuovi bisogni dei clienti».

Il 2012 è stato un anno di crescita, continua de Castries «nel quale abbiamo avuto nuove occasioni di crescita grazie al lancio della joint venture nel vita con ICBC in Cina, l’acquisizione delle attività danni di HSBC a Singapore, Hong Kong e Messico. Stiamo ottimizzando la struttura dei costi e siamo sulla buona strada per raggiungere gli obiettivi di efficacia operativa previsti dal piano».

I risultati sono comunque  inferiori alle stime degli analisti, che puntavano su un utile di circa 4,6 miliardi di euro. 

Riguardo ad un eventuale interesse di Axa sugli asset messi in vendita da Unipol nell’ambito della fusione con Fonsai, il presidente de Castries rifiuta di commentare: “Ho già commentato su questo molte volte, quindi non lo ripeto”, ha risposto alla conferenza stampa. Anche in passato de Castries si è sempre astenuto dal fare commenti sul dossier delle dismissioni di UnipolSai, indicando che semmai le operazioni si annunciano una volta fatte, non prima.