di Andrea Di Biase
Il rally dei titoli Fondiaria-Sai e Unipol, iniziato la settimana scorsa, si è consolidato nella seduta di ieri grazie all’annuncio che ben otto banche hanno dato la disponibilità a garantire il doppio aumento di capitale delle due compagnie, per complessivi 2,2 miliardi, lanciato in vista dell’integrazione tra i due gruppi. E così il titolo FonSai, che dal 30 gennaio scorso (giorno in cui è stata ufficializzata la proposta della compagnia bolognese) aveva recuperato più del 46% del valore, ieri ha messo a segno un balzo del 31,3% chiudendo a 1,32 euro, livello che non vedeva dal 15 novembre scorso. Ma anche il titolo Unipol, che da inizio anno, dopo le prime indiscrezioni su un interessamento per FonSai, aveva perso più del 30%, passando dai 0,26 euro del 3 gennaio al minimo di 0,17 euro del 18 gennaio, ha recuperato tutto il terreno perduto, riportandosi su livelli che non vedeva da fine ottobre. Nella seduta di ieri, infatti, anche le azioni della compagnia guidata da Carlo Cimbri hanno messo a segno un rialzo superiore al 30% chiudendo a 0,31 euro (+17,4% a 0,19 euro le Unipol privilegiate). Un doppio strappo che, a giudizio degli operatori, fa perdere concretezza alla tesi di un’eventuale opa ostile su FonSai da parte di un operatore straniero (considerato che i forti acquisti hanno interessato anche il titolo Unipol), lasciando il campo a motivazioni di natura fondamentale. La notizia, arrivata ieri a mercati aperti, secondo la quale Mediobanca ha ricevuto la disponibilità di altre sette banche a partecipare al consorzio di garanzia unico dei due aumenti di capitale, è stata infatti letta dagli investitori come un segnale inequivocabile che l’operazione ha molte possibilità di andare in porto. Oltre alla banca di Piazzetta Cuccia si sono dette pronte a garantire la doppia operazione anche Barclays Capital, Credit Suisse, Deutsche Bank, Morgan Stanley, Nomura, Ubs Investment Bank e UniCredit Corporate & Investment Banking, tutte nel ruolo di joint global coordinator e joint bookrunner. La banca di Piazza Cordusio, che è azionista di FonSai con il 6,6% e dunque parte correlata, ha condizionato la propria partecipazione al completamento del processo di approvazione da parte degli organi interni previsto dall’articolo 136 del Testo unico bancario. In forte rialzo anche il titolo Premafin. Le azioni della holding che detiene il 36% di Fon- Sai hanno guadagnato il 20,5% a 0,28 euro Nel frattempo il maxi progetto di fusione incassa il sostegno anche di Coop Adriatica, principale socio di Finsoe, la holding cui fa capo il controllo di Unipol. Ieri il presidente Adriano Turrini ha infatti spiegato che la cooperativa bolognese farà la sua parte nell’operazione sottolineando come FonSai sia «un patrimonio di questo Paese». Turrini ha inoltre sottolineato come l’operazione non è stata pensata per salvare la famiglia Ligresti, «perché tutti i soldi dell’aumento di capitale rimarranno nel perimetro delle attività» assicurative. Coop Adriatica, che è proprietaria di circa il 12% della finanziaria che controlla Unipol, sarà chiamata a un esborso di circa 36 milioni. (riproduzione riservata)