di Andrea Di Biase

Mentre al quartier generale di Unipol si lavora per definire gli ultimi aspetti dell’operazione di integrazione con Fondiaria-Sai (il cda della compagnia si riunirà già domani per convocare l’assemblea straordinaria cui sottoporre l’aumento di capitale da 1,1 miliardi), a Piazza Affari i titoli delle società coinvolte nel riassetto hanno vissuto un’altra giornata sulle montagne russe. Dopo il rally delle ultime sedute, proseguito anche nella fase iniziale della giornata di ieri, le azioni Unipol, FonSai, Premafin e Milano Assicurazioni hanno chiuso in forte ribasso. I titoli della compagnia bolognese hanno perso il 12,54% a 0,27 euro, mentre quelli di Fondiaria-Sai hanno lasciato sul campo il 19,49% a 1,07 euro. Segno meno anche per Milano (-6,25% a 0,27 euro) e Premafin (-9,61% a 0,26 euro). I ribassi di ieri, pur consistenti, hanno solo in parte limato il rialzo messo a segno a partire dall’annuncio dell’accordo, siglato domenica 29 gennaio. Un rally che è stato commentato positivamente da un portavoce della compagnia bolognese: Unipol «valuta positivamente l’interesse dimostrato dal mercato per l’importante progetto industriale alla base dell’operazione di integrazione » con FonSai, ha affermato un portavoce di Via Stalingrado, che ha sottolineato come «le attività proseguono speditamente secondo l’iter temporale previsto nel programma di integrazione comunicato al mercato nei giorni scorsi». Dalla compagnia bolognese hanno inoltre ribadito che l’operazione «ha già raccolto la disponibilità di un pool di primarie banche italiane e internazionali a costituire il consorzio di garanzia degli aumenti di capitale», mentre «relativamente agli andamenti del titolo Unipol sul mercato borsistico non risultano alla società elementi ulteriori rispetto a quanto comunicato. I contenuti del progetto», ha poi concluso il portavoce, «saranno presentati al mercato nelle prossime settimane». Nessuna spiegazione sull’andamento dei titoli in borsa è arrivata anche da FonSai. «La società non è a conoscenza di fatti o circostanze che possano in alcun modo giustificare l’anomalo andamento del titolo», ha affermato un portavoce della compagnia. La Consob, che da tempo sta monitorando gli scambi sui titoli coinvolti nel riassetto, sta comunque proseguendo i propri accertamenti. (riproduzione riservata)