Il diritto delle assicurazioni”.

Non è azzardato affermato che il primo volume del trattato di Marco Rossetti sul diritto assicurativo (Il diritto delle assicurazioni, volume primo, Padova, Cedam, pp. XXII+1.100, € 85; l’uscita del secondo volume è prevista per marzo 2012) colmi una lacuna editoriale esistente da quasi sessant’anni: da quando, cioè, apparve il celebrato trattato di Antigono Donati (Donati, Trattato del diritto delle assicurazioni private, 3 voll., Milano, 1954).

Beninteso, non che da allora nel panorama librario siano mancate opere, anche di eccezionale caratura scientifica, dedicate al diritto delle assicurazioni: basti pensare – tra le tante – ai due volumi di De Gregorio e Fanelli, riveduti da La Torre, su L’impresa di assicurazione e Il contratto di assicurazione, Milano, 1987; oppure all’insuperabile (e purtroppo incompiuto) contributo del Fanelli per il Trattato Cicu-Messineo (Fanelli, Le assicurazioni, Milano, 1973); od ancora al bel testo di Donati e Volpe Putzolu, Manuale di diritto delle assicurazioni (Milano, 2006), giunto alla VIII edizione.

Tuttavia dopo il trattato del Donati più nessun autore aveva affrontato, da solo, l’intero complesso del diritto assicurativo, raccogliendo in una sola opera di grandi dimensioni lo studio della storia dell’assicurazione, dell’impresa assicurativa, del contratto d’assicurazione in generale, dei singoli contratti di assicurazione, e sinanche di argomenti connessi, quali gli aspetti processuali delle controversie assicurative, la prescrizione in materia assicurativa, la concorrenza in materia assicurativa, la privacy in materia assicurativa, l’intermediazione assicurativa.

Negli anni recenti, infatti, si sono pubblicate sul diritto delle assicurazioni opere anche estremamente dotte, ma che non affrontavano tutto il diritto delle assicurazioni; ovvero opere che trattavano l’intera materia assicurativa, ma dovute a più coautori, con le immancabili piccole antinomie, o duplicazioni, o talora silenzi che un’opera collettanea inevitabilmente porta con sé.

Il primo e più evidente pregio de Il diritto delle assicurazioni è dunque la sua vocazione sistematica ed omnicomprensiva, che in due volumi e quasi 3.000 pagine affronta l’intero comparto del diritto delle assicurazioni.

Qui non ci troviamo dinanzi ad un commentario articolo per articolo del codice delle assicurazioni, né ad un testo riassuntivo o con intenti meramente semplificatori e didascalici: al contrario, il volume di cui si discorre espone l’intera disciplina dell’impresa e del contratto di assicurazione, provando a darle un ordine metodico, ovvero un inquadramento dogmatico. Si tratta dunque non di una mera esposizione della materia, ma di una impostazione della materia.

 

I contenuti.

Detto delle caratteristiche generali del testo, spendiamo ora qualche parola sulla sua struttura e sui contenuti.

Si è già detto che Il diritto delle assicurazioni è diviso in due volumi (il primo già edito, il secondo atteso per marzo 2012).

Il primo volume è dedicato alla storia dell’assicurazione, all’impresa di assicurazione ed al contratto di assicurazione in generale; il secondo volume – a quanto si apprende dall’editore – sarà dedicato ai singoli contratti di assicurazione, alla riassicurazione, alla prescrizione, alle questioni processuali in materia assicurativa.

Il primo capitolo dell’opera dedica quasi 100 pagine alla ricostruzione della storia del contratto di assicurazione, corredata da un ricchissimo apparato critico e di indicazioni bibliografiche. Sulla base sinanche dell’esame diretto di testi antichi e di polizze medioevali, il lettore viene guidato attraverso la straordinaria storia di un contratto alle sue origini “travestito” ora da mutuo, ora da vendita, ma poi prepotentemente emerso nella prassi dei traffici commerciali marittimi in virtù dell’intraprendenza dei mercanti toscani, genovesi e veneziani del Trecento.

Dalle fraternitates del diritto romano alle Gilde medioevali, dalle polizze medioevali ai trattati Seicenteschi, dalle polizze sulla vita del Papa a quelle contro il rischio di essere ridotti in schiavitù dai Saraceni, dalla soppressione delle società assicurative in Francia durante il Terrore (1792) alla nascita della statistica e dell’assicurazione moderna: ogni tassello, ogni passaggio, ogni snodo della storia dell’assicurazione è minuziosamente messo al suo posto, sì da costruire un affresco ampio ed armonico, nonché – bisogna dirlo – anche di piacevole lettura, come fosse un romanzo storico.

Seguono due amplissimi capitoli dedicati all’impresa di assicurazione ed ai suoi collaboratori.

L’impresa assicurativa è esaminata sia nei suoi aspetti statici (i soggetti abilitati all’esercizio, l’autorizzazione all’esercizio, i limiti all’esercizio), sia nei suoi aspetti dinamici (la gestione, le riserve, il margine di solvibilità, la concorrenza, il bilancio, i princìpi contabili internazionali, gli obblighi antiriciclaggio, la sana e prudente gestione, le partecipazioni  azionarie, il gruppo assicurativo, la cessazione dell’attività).

L’uno e l’altro aspetto sono esaminati con amplissimi riferimenti alla legislazione nazionale e – soprattutto – comunitaria, alla dottrina ed alla giurisprudenza. Alcuni snodi particolarmente “ostici” sono illustrati con l’ausilio di tabelle e diagrammi.

Non minore attenzione è dedicata ai controlli (interni ed esterni) ed ai collaboratori dell’impresa assicurativa, primi fra tutti gli intermediari.

Sotto il primo profilo vengono passate in rassegna sia le norme in materia di internal audit, sia i numerosi e ramificati poteri dell’Isvap.

Sotto il secondo profilo, un’amplissima trattazione è dedicata all’intermediazione assicurativa in tutte le sue forme (agenzia, subagenzia, brokeraggio, procacciamento d’affari, bancassicurazione). Dell’intermediazione vengono esaminati sia gli aspetti amministrativi (accesso al registro unico degli intermediari, vigilanza, doveri deontologici), sia quelli civilistici. Sotto quest’ultimo aspetto va segnalato come il testo affronta con grande esaustività sia i rapporti tra l’intermediario e l’assicuratore (nel capitolo dedicato all’intermediazione) sia i rapporti tra l’intermediario e l’assicurando (nel successivo capitolo dedicato alla conclusione del contratto).

Quasi un “trattato nel trattato” è rappresentato poi dall’ampia parte dedicata ai poteri rappresentativi dell’agente, alla loro opponibilità ai terzi, agli istituti della falsa rappresentanza e dell’apparenza in materia assicurativa, alla responsabilità dell’assicuratore per il fatto dell’intermediario.

Tutta la seconda parte del volume è dedicata al contratto di assicurazione in generale.

Anche in questo caso il lettore viene, per così dire, “preso per mano” e guidato nello studio del contratto assicurativo con un ordine che è logico-cronologico: si parte infatti dalla trattative precontrattuali e dagli obblighi ed oneri connessi (dovere di informazione gravante sull’assicuratore e sugli intermediari, dovere di uberrima bona fides gravante sull’assicurando), per poi seguire passo passo tutte le possibili vicende del contratto: conclusione, esecuzione, obblighi delle parti, pagamento del premio, pagamento dell’indennizzo, risoluzione, annullamento.

Lo sviluppo della parte dedicata al contratto in generale è davvero imponente: si diffonde per oltre 500 pagine, nelle quali sono esposti non solo le regole ed i princìpi di diritto positivo, ma anche tutti gli snodi “cruciali” nella prassi e nella giurisprudenza: cito ad esempio, tra gli argomenti cui il testo dedica particolarissimo approfondimento, il rapporto tra contratto e impresa, l’assicurazione per conto, il rischio e le sue delimitazioni, gli obblighi di buona fede gravanti sull’’assicuratore e sull’assicurato. Un intero capitolo è dedicato infine alla tutela dell’assicurato nelle sue varie forme: in generale, nei contratti del consumatore, nei contratti a distanza.

 

Il metodo.

Una ulteriore caratteristica “di punta” del volume è rappresentata dal taglio teorico-pratico che ad esso ha conferito l’autore. Di ogni singolo istituto infatti sono esposte ordinatamente sia le opinioni dottrinali, sia quelle giurisprudenziali. Il lettore viene così guidato in un percorso che muove dai princìpi generali per pervenire alle soluzioni pratiche: di queste, ultime, anzi, l’opera è assai prodiga, e fornisce all’operatore pratico preziosi suggerimenti su quale sia l’orientamento preferibile, allorché si registrino contrasti tra più opinioni.

Emblematica, a questo riguardo, appare – ad esempio – la parte della trattazione dedicata alla responsabilità dell’assicuratore per il fatto dell’agente. La materia, notoriamente fonte di incertezze nella pratica e nella giurisprudenza, viene dapprima inquadrata nei suoi princìpi generali, esposti in modo chiaro e semplice; quindi si passa all’esame delle singole ipotesi (agente con rappresentanza, agente senza rappresentanza, agente che ha operato in situazione di apparenza). Il tutto è corredato da tabelle e prospetti che aiutano il lettore a fissare i concetti e cogliere il “sistema” legale nel suo complesso.

Osservazioni analoghe potrebbero farsi per tutti gli aspetti più spinosi del diritto assicurativo (dai prodotti assicurativi finanziari ai rischi d’impresa, dalla liquidazione dell’indennizzo agli effetti della mora), ai quali il volume dedica una trattazione tanto esaustiva quanto chiara.

Nonostante il suo taglio pratico, tuttavia, il volume impressiona favorevolmente il lettore per la ricchezza dell’apparato critico e dall’aggiornamento di esso.

L’esposizione della materia è infatti corredata da puntigliosi richiami alla giurisprudenza ed alla dottrina, aggiornati al 2011.

Infine, il volume presenta una ulteriore caratteristica di pregio, la quale purtroppo non sempre viene adeguatamente tenuta in considerazione nel valutare testi di diritto: ed è la chiarezza lineare e cristallina dello stile espositivo. Un periodare stringente e conciso riesce a mettere in chiaro ed illustrare efficacemente anche gli istituti più complessi o le questioni più controverse (penso, ad esempio, alla parte dedicata alla causa del contratto di assicurazione, oppure alla disciplina delle partecipazioni azionarie nel capitale delle imprese assicuratrici).

Uno stile, insomma, che non costringe il lettore, per comprendere la materia, a dovere preoccuparsi di interpretare quel che ha appena letto.

In definitiva, ci sentiamo di poter affermare che Il diritto delle assicurazioni di M. Rossetti costituisce, allo stato, un testo necessario sia per chi intende avvicinarsi alla materia (perché introduce il lettore anche inesperto alla sistematica degli istituti); sia per chi è già esperto ed intende specializzarsi ulteriormente (perché scandaglia in profondità tutti i nodi irrisolti della materia). Esso pertanto sarà certamente utile ad una vasta platea di lettori: ovviamente magistrati ed avvocati, ma anche intermediari assicurativi, periti liquidatori, amministratori e dirigenti di imprese assicurative, responsabili di uffici sinistri, agenzie infortunistiche.