Il Sindacato nazionale agenti di assicurazione intende fermamente mantenere il presidio diplomatico-istituzionale riguardo alla conversione del dl liberalizzazioni, con particolare riferimento all’art. 34 sull’obbligo di comparazione delle tariffe Rc auto. «Abbiamo formalmente richiesto, con una serie di emendamenti che sono stati sottoscritti da diversi Senatori ed acquisiti dalla competente X Commissione, che l’eventuale obbligo di sottoporre al cliente due ulteriori offerte (di compagnie non appartenenti al medesimo gruppo), prima della sottoscrizione della polizza, se mantenuto, sia controbilanciato dal diritto dell’Intermediario a rappresentare le compagnie cui si riferiscono le anzidette offerte», spiega il presidente nazionale Sna Claudio Demozzi «Ma è evidente che a fronte di ciò è indispensabile un formale obbligo, in capo alle imprese, di rilasciare i mandati agenziali agli agenti che ne facciano richiesta, in assenza di giustificati motivi ostativi ». Tutto ciò, naturalmente, nell’eventualità che il legislatore ritenga di mantenere fermo il principio dell’obbligatorietà di pluriofferta in capo all’intermediario. Lo Sna ha anche proposto che l’intermediario possa, qualora lo ritenga opportuno e secondo un principio di libertà di scelta, soddisfare l’obbligo della molteplice offerta attraverso la collaborazione con altri intermediari (iscritti al Rui), anziché attraverso l’acquisizione di mandati agenziali (plurimandato). Ritorna quindi il tema – ripetutamente sollevato dal Sindacato – della possibilità di collaborazione tra iscritti al Registro unico quale strada percorribile per soddisfare le esigenze di implementazione della concorrenzialità del settore assicurativo. «Come ultima ipotesi, in alternativa al formulazione dell’art. 34 secondo le nostre indicazioni, abbiamo richiesto, con forza, lo stralcio della norma. Ma questo risulterebbe possibile, ovviamente, soltanto nell’ipotesi che il Legislatore ritenesse di invertire la rotta e di abbandonare l’idea di introdurre, in Italia, il principio della pluriofferta obbligatoria», conclude il presidente Demozzi. © Riproduzione riservata