Franchigia e premi flessibili tagliati a misura di professionista, copertura postuma ma, soprattutto, un disciplinare dettagliato che definisca responsabilità sulle attività e, quindi sulle competenze del perito industriale. La nuova convenzione assicurativa che il Consiglio nazionale di categoria pensa di strutturare parte proprio da qui: da alcuni principi chiave per rendere la polizza il più vantaggiosa possibile per gli iscritti all’albo e fare in modo che possono avere una garanzia a tutela dell’attività svolta ma, nello stesso tempo, offrire ai clienti un ulteriore valore aggiunto. Del resto i rischi legati alla professione sono tanti, soprattutto in virtù delle diverse specializzazioni che la caratterizzano. Per questo il Consiglio nazionale, all’indomani dell’entrata a regime dell’obbligo di tutela per i danni a terzi stabilito dal decreto legge sulla concorrenza (che ne impone l’immediata entrata in vigore) e consapevole dell’urgenza e della complessità che accompagna la valutazione delle clausole contrattuali di contratti di questo genere, sta prendendo contatti con alcune tra le principali società di brokeraggio a livello internazionale per realizzare una polizza quadro tagliata a misura della categoria e di professionista. Come è noto la manovra estiva (dl 138/2011) e poi il decreto legge sulla concorrenza (24/01/12) hanno stabilito l’ entrata in vigore di un’assicurazione per la responsabilità professionale e quindi a tutela di eventuali danni arrecati al cliente. Il professionista dovrà rendere noti al committente gli estremi della polizza stipulata ed il relativo massimale all’atto dell’assunzione dell’incarico. Dunque, in attesa della scelta del prodotto assicurativo che offra il miglior compromesso tra coperture e costi, il Cnpi con un circolare suggerisce a tutti quegli iscritti ancora sprovvisti di assicurazione, di sottoscrivere polizze per la responsabilità professionale per singolo incarico, quindi a breve scadenza, oppure di ricorrere alla convenzione già attiva. Uno degli obiettivi cui punta il futuro accordo, comunque, è proprio quello di chiarire in modo inequivocabile i limiti delle competenze per evitare casi in cui gli iscritti non siano coperti. Tra le principali problematiche riscontrate finora per la copertura spiega, infatti, il presidente Jogna «c’è l’individuazione di responsabilità e competenze. Negli anni ci sono sempre discussioni su questo fronte, fino ad ora in parte risolte grazie a un accordo con le assicurazioni che hanno riconosciuto al Consiglio nazionale la capacità di certificare i casi in cui un’attività è di competenza del perito industriale, salvo casi di errori clamorosi. Ecco in questo senso l’accordo che andremo a stipulare non lascerà più margine a dubbi. La polizza, poi, sarà unica ma ci saranno appendici diverse a seconda delle specializzazioni. Il tutto poi sarà fatto in accordo con la Cassa di previdenza. Valuteremo con l’Eppi», dice infatti il presidente Jogna, «la possibilità di affidare l’incarico ad una struttura specializzata che ci fornisca le massime garanzie e tenga conto delle specificità della categoria che spazia in tutti i campi delle attività ingegneristiche. Quello che conta è garantire ad iscritti e committenti una polizza che copra tutti gli eventuali danni. Inoltre», chiude Jogna, «a tutela poi della funzionalità del sistema assicurativo pensiamo di creare un tavolo di garanzia per assistere gli assicurati nei casi di liquidazione di un sinistro».