Trasparenza e concorrenza per le coperture assicurative sui finanziamenti immobiliari. Queste, in estrema sintesi, le indicazioni che emergono dalla lettura del decreto legge «CresciItalia» varato dal governo Monti e del provvedimento Isvap che entrerà in vigore il 2 aprile di quest’anno.
Il provvedimento d’urgenza stabilisce che, qualora le banche, gli istituti di credito e gli intermediari finanziari condizionino l’erogazione di un mutuo alla stipula di un contratto di assicurazione sulla vita, sono obbligati a sottoporre al cliente almeno due preventivi di differenti gruppi assicurativi. Il Servizio Studi del Senato evidenzia che la norma è diretta a modificare la prassi bancaria consistente nell’abbinamento automatico tra erogazione di mutuo immobiliare e polizza vita, senza che al cliente sia offerta la possibilità di effettuare un confronto tra diversi preventivi e dunque scegliere una potenziale offerta migliore.
La recentissima norma, di fatto, condiziona il provvedimento Isvap che vieta alle banche e agli intermediari assicurativi di assumere al contempo la qualifica di “intermediari assicurativi” (cioè, in sostanza, di collocatori di polizze assicurative) e di beneficiari delle stesse. Nell’audizione del 3 febbraio di quest’anno alla commissione industria, commercio e turismo del Senato, il presidente di Isvap, Giancarlo Giannini, ha sottolineato che la nuova disposizione, pur rafforzando i meccanismi concorrenziali, di per sé non appare in grado di porre fine alle pratiche di mercato altamente pregiudizievoli per i consumatori poste in essere dalle banche, che costringono gli stessi alla stipulazione della polizza e applicano commissioni pari in media al 44 per cento dei premi corrisposti, con punte del 79 per cento.
Ad esempio, ad un cliente di 40 anni, per un mutuo ventennale di 200.000 euro è stata richiesta la stipulazione di una polizza vita con un premio di 9.600 euro di cui 5.000 di commissioni per la banca. A questo punto, sorge un interrogativo: le due norme possono coesistere? «La norma introdotta dal Governo — spiega Giuseppe Piano Mortari, direttore operativo di Assofin — si aggiunge e non vanifica in alcun modo la validità della disposizione introdotta dall’Isvap: entrambe le norme, che convivono perfettamente, pongono nuovi paletti alla vendita di polizze contestuale alla sottoscrizione di finanziamenti». A suo avviso, è auspicabile un riordino delle diverse norme che disciplinano il collocamento delle polizze assicurative abbinate ai mutui.
Sul punto, non guasterà ricordare che già con il decreto legge “SalvaItalia”, il governo Monti aveva qualificato come pratica commerciale scorretta il comportamento di banche, istituti di credito e intermediari finanziari che, ai fini della stipula di un contratto di mutuo, obblighino i clienti a sottoscrivere una polizza assicurativa erogata dal medesimo soggetto col quale il mutuo è stipulato. Giannini ritiene opportuno che, in sede di conversione del decreto, il complesso della normativa primaria e regolamentare trovi una sua coerenza, attraverso l’inserimento nel provvedimento di legge della disposizione Isvap.
Va sottolineato che, mentre la norma varata dal Governo fa riferimento esclusivamente alle “polizze vita”, il provvedimento Isvap riguarda le polizze assicurative abbinate a mutui e cioè polizze vita e multirischi, nonché rischio danni (incendio e scoppio), a prestiti personali e finalizzati, alla cessione del quinto dello stipendio e della pensione, a contratti di leasing.
E’ sufficiente la previsione di sottoporre al cliente “almeno” due preventivi di differenti assicurazioni? «La norma — spiega Roberto Anedda, vicepresidente di MutuiOnline — lascia dei dubbi sull’effettiva efficacia in termini di abbassamento dei costi delle polizze stesse, dato che i due preventivi, comunque concordati dalla banca con le compagnie, potrebbero non differire di molto tra loro e quotare un costo della polizza comunque distante dalle migliori offerte eventualmente ottenibili sul mercato». A suo avviso, per allargare veramente il mercato e renderlo più competitivo sarebbe necessario che il numero di preventivi da sottoporre al cliente fosse superiore a due.
(ro.ser.)