DI ENRICO SBANDI

Una volta sull’auto a noleggio c’era una sorta di passepartout assicurativo. Vale a dire, così come ci si sentiva alleggeriti dai costi di manutenzione, per cui ogni graffio meritava una visita al carrozziere e ogni fischio in frenata un cambio di pastiglie, allo stesso tempo non c’era attenzione a evitare i sinistri. Tanto era tutto compreso nel prezzo, bastava una kasko, una polizza assicurativa in grado di coprire sia i torti che le ragioni, e passava la paura. Ma da molto tempo le cose non stanno più così: le compagnie di noleggio a lungo termine fanno attenzione, e come, alla sinistrosità dei clienti. Questi ultimi prestano attenzione, pena la lievitazione dei costi. Ma quando i canoni si gonfiano, non a causa della sinistrosità, ma per i rincari generalizzati delle polizze assicurative, ecco che bisogna correre ai ripari. Proprio le assicurazioni, secondo una ricerca diffusa di recente dal Centro Studi Auto Aziendali, che ha rielaborato i dati storici dei costi ufficiali di esercizio Aci, hanno registrato negli ultimi 20 anni un aumento di costo fuori di ogni ragionevole proporzione: più 487%, quasi quintuplicato, a fronte di un raddoppio (+99%) dei prezzi d’acquisto delle autovetture, già cresciuti più dell’inflazione (i prezzi sono aumentati del 70,5% nello stesso intervallo di tempo). L’aumento dei prezzi delle auto ha come contropartita un deciso balzo in avanti di tecnologie e dotazioni. La crescita del prezzo su strada in misura superiore al tasso di inflazione, di quasi il 30% in 20 anni – fa notare lo studio – trova giustificazione nel fatto che qualità, sicurezza ed equipaggiamenti di serie hanno subito un formidabile miglioramento quantitativo e qualitativo, che giustifica ampiamente un incremento del prezzo superiore all’inflazione di quasi un punto e mezzo all’anno. Non è così per le altre voci. Il bollo è infatti cresciuto del 216,1%, senza che siano migliorati i servizi prestati agli automobilisti. Il costo del carburante è aumentato in misura solo lievemente superiore al tasso di inflazione, 81,5% contro 70,5%. Va precisato che, riferendosi ai costi Aci, non si parla del prezzo alla pompa ma dell’incidenza del costo carburante sulla percorrenza: le case automobilistiche hanno compiuto sforzi notevoli per ridurre i consumi, e con questi anche le emissioni. Con il risultato che, nonostante i prezzi dei carburanti siano fortemente aumentati, il costo per gli automobilisti relativo a questa voce di spesa, come si è detto, sia cresciuto solo poco più dell’inflazione. Più cari anche i pneumatici, +157,1%, per i quali però si registra un grande progresso tecnologico. Il vero scandalo è invece quello delle tariffe assicurative. Nel periodo considerato i premi medi per l’Rc Auto sono aumentati, come riportato più sopra, di ben il 487,4% e in particolare l’impennata si è verificata a partire dalla liberalizzazione delle tariffe del 1° luglio 1994. Anziché far calare i prezzi, in seguito alla concorrenza fra gli assicuratori, si è determinato l’effetto opposto. Tra l’altro, fa notare il Centro Studi Auto Aziendali, il livello esorbitante dei premi di assicurazione, che non trova riscontri né in Europa né nel mondo, si è verificato nonostante che fra il 1991 e il 2010 il numero dei morti per incidenti stradali in Italia sia calato del 38%. Tornando al noleggio, proprio sulle assicurazioni Leasys, ha avviato una specifica azione per l’anno 2012, per non rischiare di dover ribaltare tout court sui clienti gli ingenti aumenti, in primo luogo di Rc Auto e relative imposte. Leasys, operatore leader in Italia, è la società di noleggio a lungo termine di FGA Capital (joint venture paritetica tra Fiat Group Automobiles SpA e Crédit Agricole), presente sul mercato con i brand Leasys, Savarent e Clickar. Il «focus» assicurativo prevede che ai clienti siano forniti sempre maggiori servizi di «risk prevention», a cominciare dalla formazione per i conducenti, che devono guidare in modo virtuoso ma anche sapere come si compila una denuncia di sinistro. Certo, i clienti chiedono in questo momento di contenere i costi, ed è chiaro che la competitività si gioca anche con polizze snelle e franchigie leggere. Pochi clienti però accettano di allontanarsi dalle polizze classiche ricorrendo a meccanismi di autoassicurazione: furto e incendio e anche i servizi riparazione danni (kasko) rimangono importanti, specialmente per i clienti di tipologia «grandi flotte». Leasys, quindi, al pari delle compagnie d’assicurazione, punta a responsabilizzare i clienti, selezionandoli e classificandoli per «classe di rischio», e monitorandone la sinistrosità. Inoltre, lavora ormai costantemente a fianco delle compagnie assicurative per gestire i sinistri in maniera ottimale ed evitare aumenti incontrollati dei risarcimenti; allo stesso modo, vengono condivise sistematicamente le analisi dei sinistri con i fleet manager perché possano valutare appieno tutti i costi nascosti di un’eccessiva incidentalità. «Il nostro focus 2012 sui prodotti assicurativi», spiega Claudio Manetti, dallo scorso dicembre nominato amministratore delegato e direttore generale di Leasys Spa, «intende attuare un programma di prevenzione e formazione a beneficio del cliente, per aiutarlo a contenere l’incremento dei costi, per premiarlo allorquando sia virtuoso e metterlo in ogni caso in condizione di acquisire pacchetti assicurativi più vantaggiosi». (riproduzione riservata)