Per contrastare la contraffazione dei contrassegni dell’Rc auto il ministero dei trasporti, avvalendosi dei dati forniti dalle compagnie di assicurazione, forma periodicamente un elenco dei veicoli a motore che non risultano coperti dall’assicurazione e comunica ai rispettivi proprietari l’inserimento dei veicoli in una black list intimandoli di non circolare.

Questo stesso elenco viene trasmesso alla polizia del luogo di residenza del non assicurato. Da quest’anno, poi, le compagnie sono obbligate a inviare all’Isvap annualmente una relazione, predisposta secondo un modello che verrà stabilito dall’Isvap, che indichi i sinistri per cui si sospetta una frode o si è proceduto a querela davanti a giudice. Inoltre, le relazioni dovranno spiegare quali sono le misure organizzative interne adottate o promosse per contrastare le frodi. L’Isvap valuterà poi l’adeguatezza dell’organizzazione aziendale e dei sistemi di liquidazione dei sinistri rispetto all’obiettivo di contrastare le frodi nel settore. Contemporaneamente le compagnie dovranno pubblicare sui propri portali web una panoramica sulla loro attività di controllo e repressione delle frodi. Oltre alle frodi, si inasprisce la guerra agli sprechi e ai furbetti, incentivando il risarcimento in forma specifica e inasprendo le sanzioni per i professionisti «infedeli». Già col dl Bersani si era cercato di ridurre lo spazio degli avvocati delle parti, nel momento in cui l’assistenza legale l’avrebbe dovuta offrire l’assicurazione, non pagando più per consulenze di parte. I periti e i tecnici, così come è stato previsto con la legge 122 del 2010 per i medici, dovranno essere scrupolosi pena l’ammenda. «Se entrerà in vigore l’articolo 30 del decreto Crescitalia sulle norme in materia di Rc auto vi saranno più costi e meno libertà di scelta per i consumatori e saranno violati i principi della libera concorrenza per le imprese di autoriparazione». È questa la denuncia dei carrozzieri di Confartigianato, Cna e Casartigiani del Piemonte che parlano di oltre mille posti di lavoro a rischio.