Intervista raccolta da Giacomo Longoni

 

D.: Liberalizzazioni,  tecnicamente D.L. del 24/1/2012, per quanto qui di interesse proviamo ad approfondire come il Decreto sarebbe intervenuto sul mondo a noi più vicino, vale a dire quello assicurativo. Gli articoli 30, 31, 32, 33 e 34 del Decreto vorrebbero dare adito a un’ipotesi di declinazione, o addirittura, promozione dell’idea di liberalizzazione del settore.  Quale e’ il suo pensiero?

Fin da subito, vale a dire dalla comparsa sulla stampa della prima bozza del decreto, ho avuto diversi contatti telefonici con i miei vertici aziendali, con colleghi, e presidenti di altri Gruppi Aziendali. Ricevo quotidianamente informazioni a tratti contrastanti da diverse parti e comprenderai che le stesse nulla fanno se non ingenerare ulteriore ansia, turbamento e inquietudine.

In questo stato “confusionale” i Gruppi Agenti hanno dovuto arrangiarsi da soli, per cercare di attenuare gli impatti, gli effetti e le conseguenze di questa “legge” assurda, incoerente, inefficace, inapplicabile alla nostra professione e alle nostre realtà agenziali. Questo, almeno, per quello che ci riguarda. E mi fermo qui per non trascendere. L’unica cosa certa è che sono approdate agli intermediari di assicurazione ulteriori responsabilità e nuovi, pesanti,  oneri amministrativi.

Cosa poi dire delle compagnie. Intanto, grazie alle loro potenti ed efficaci azioni di lobbying, e alle loro indubbie capacità negoziali e relazionali, sono riuscite a far emendare le prime formulazioni del decreto a loro vantaggio, ovvero attenuandone gli svantaggi.

 

D. : Un commento a caldo. Rispetto alla sua formulazione originaria le rivisitazioni e gli emendamenti che hanno interessato la lettera dell’articolo 34, hanno dato vita a una norma di fatto monca, discutibile e distonica rispetto a ogni ipotesi di liberalizzazione. Declina nuovi oneri per gli intermediari, peraltro unicamente in materia di RCA, ma a fronte di cosa?

Relativamente al “raffronto obbligatorio tra tariffe RC Auto”, faccio notare, che dopo aver riletto attentamente l’art. 34 del D.L. non ho trovato, da nessuna parte, né scritto, né sottinteso, l’obbligo a consegnare al cliente almeno altri due preventivi, ma unicamente l’obbligo a informare il cliente in modo ….corretto, trasparente, ed esaustivo, …. A mio modesto avviso quest’obbligo può essere ottemperato anche senza rilasciare nulla di scritto, ma unicamente in forma orale e semmai mostrando al cliente uno studio oggettivo di comparazione dei prodotti e tariffe RCA del mercato.

I nostri Sindacati di categoria SNA e UNAPASS nulla ci hanno riferito in merito; né, tanto meno, pareri tecnico-giuridici o linee guida cui potersi rifare.

Lo SNA, si è limitata ad inviarci un bozza di dichiarazione da far sottoscrivere al cliente, sul genere di quella già indicataci dalla nostre mandanti.

Personalmente riterrei utile e necessario avere chiarimenti giuridici su alcuni quesiti sorti spontanei dalla lettura del decreto, quali, per esempio:

 A) la sottoscrizione della proposta (con presa visione dei preventivi terzi) è di per se sufficiente per esimere dalle responsabilità sanzionatorie gli agenti?

B) con la dichiarazione sottoscritta da parte del cliente, viene ribaltata l’onere della prova, nel senso che deve essere il cliente a dover dimostrare di non avere ricevuto dall’intermediario alcuna informazione “corretta, trasparente, ed esaustiva”?, ecc.

Detto questo,  altrettanta spontanea sorge una domanda. Ma non si e’ tenuto conto, e non si tiene conto, del fatto che oggi il consumatore già dispone di ogni mezzo, i comparatori in primis, per essere informato a puntino in materia di RCA….? Forse sarebbe più importante che egli venisse edotto di come e’ composto il premio (delle voci che ne determinano il prezzo finale – tasse, fondo vittime per la strada … etc;

 

D.  Forse non tutti sanno che non sono gli intermediari a fare la tariffa nell’RCA, e che per quanto infiocchettata dalla norma in esame non deriverà alcun vantaggio per gli assicurati. Che senso ha, a suo modo di vedere, tutto questo?

Ritengo che si tratti, prevalentemente di una legge populista, che poco servirà al consumatore e benché meno a favorire la concorrenza. Non è l’RCA a fare il mercato e non e’ la tariffa tout court il nucleo del problema ma piuttosto le cause che ne hanno giustificato negli anni le revisioni in aumento. Sia solo detto che siamo nel 2012 e pur nella consapevolezza del problema il disegno di un’agenzia antifrode e’ ancora lettera morta. Proseguendo, sempre a caldo, devo rilevare che il problema delle tariffe in aumento cosi come posto rischia di avere un effetto boomerang (vuoi che il solito detrattore del modello agenziale non configurerà le provvigioni come una causa di costo?) Quando una delle cause degli aumenti e’ stata invece la risposta delle compagnie alla Bersani laddove a favorito che gli appartenenti allo stesso nucleo familiare quando residenti sotto lo stesso tetto potessero godere del privilegio della classe di merito del componente più virtuoso. Certo che noi agenti non possiamo, e non vogliamo, andare contro le liberalizzazioni. Al contrario. Le vogliamo. Ma in modo realistico e perseguibile.  Il disposto dell’attuale art. 34 di questo decreto non racchiude nemmeno l’idea del concetto di liberalizzazione Tra l’altro  essendo un decreto legge, vale a dire un “provvedimento di urgenza” è stato scritto, riscritto e rivisto in fretta e senza che tenesse conto degli impatti sulle realtà agenziali, di cui l’85% in regime di monomandato, che ancora oggi assicurano direttamente oltre  il 90% degli automobilisti italiani.  Auspico di cuore che l’ISVAP intervenga tempestivamente per una moratoria affinché in sede Parlamentare siano introdotti specifici emendamenti che, senza ostacolare la giusta attivazione del processo di liberalizzazione, correggano questo malfatto Decreto, in modo da renderlo realmente a favore del cliente e non solo un onere per gli intermediari; magari anche contemplando l’altrettanto discusso problema dell’obbligo di una copertura contro le calamità naturali.. Ho  tanto sperato che entrambi i nostri Sindacati di categoria trovassero, o quantomeno condividessero,  una linea comune, anche in sinergia con la stessa ANIA, perché sono certo  che le nostre stesse compagnie, hanno tutto l’interesse a non vedere le proprie agenzie gravate da nuovi maggiori oneri amministrativi. Oneri che andrebbero a tradursi per loro stesse Compagnie in altrettanti nuovi oneri distributivi.  Invece, ahimè, ognuno va per la propria strada e in caso di successo chi per un verso, chi per l’altro, vorrà attribuirsi il merito… di cosa?

 

D.: La sua Compagnia come  si sta muovendo e come si e’ posta innanzi al più discutibile impianto sanzionatorio che la vuole responsabile in solido per fatto dei propri agenti?

Pur nell’indeterminatezza del momento le Generali hanno diramato tempestivamente le linee operative cercando di interpretare le norme del Decreto nel senso meno sfavorevole per la rete agenziale, ben consapevoli che sono approdate alle nostre agenzie ulteriore responsabilità e nuovi, pesanti, oneri amministrativi, per i quali sin dalla vigilia della pubblicazione, la nostra Giunta Esecutiva ha  ampiamente e animosamente discusso con i nostri vertici aziendali. Abbiamo fatto presente loro che, nonostante non sia la Compagnia la diretta responsabile della stesura di questo decreto, ci aspettiamo una legittima, prioritaria e straordinaria attenzione da parte dell’azienda, con un riconoscimento economico alle agenzie a sostegno del notevole disagio e aggravio di costi, cui ci troveremo a dover sostenere e i cui effetti andranno a riverberarsi sul lavoro delle nostre, o dei nostri impiegati, amministrativi già ampiamente oberati ora dai vari impegni commerciali che ci vengono quotidianamente richiesti; ora perché’ occupati a risolvere le quotidiane disfunzioni fisiologiche e patologiche che la nostra attività lavorativa comporta.

 

D.:  Da un’attenta lettura dell’art. 34  sembrerebbe che a fronte di un obbligo a carico di tutti gli intermediari solo gli agenti sarebbero sanzionabili. Un aberrazione che potrebbe addirittura legittimarne l’incostituzionalità’. Quali sono le sue riflessioni in merito?

Non essendo un giurista non mi spingo al punto di formulare affermazione sulla costituzionalità o meno delle norme in esame. Le mie sono riflessioni. Valutazioni. Spunti. E legittimi interrogativi. Lecito è chiedere lumi sulla liceità di una siffatta norma, o sulla sua stessa formulazione e avere una risposta.  Francamente mi sembra una norma aberrante. Rileggendo l’art. 34 ho constatato che al comma 1 parla di Intermediari, il che dovrebbe far presumere che l’obbligo si rivolge all’intera platea degli intermediari indipendentemente dalla sezione cui sono iscritti… (o almeno così dovrebbe essere da un punto di vista squisitamente giuridico)… Mentre al comma 3, quando si affronta il tema sanzioni si parla di Agente… ecco un’altra discrasia inammissibile su cui poter far leva … 

Il mio interrogativo sorge soprattutto in relazione alle Banche che intermediano l’RC Auto. La banca che ha un accordo con una compagnia non ha obblighi ne sanzioni o comunque stando alla lettera del decreto ha l’obbligo di informare il cliente su almeno tre alternativa, ma resta  salva da ogni possibile sanzione. Io agente, invece, sono il solo soggetto tra il novero degli intermediari che il RUI accoglie esposto al rischio sanzione  -anche se in solido con la compagnia -? …. Altrettanto potrebbe dirsi per le compagnie dirette…

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