di Ester Corvi

Caccia grossa ai rendimenti. Il ritorno di fiducia sui listini azionari, con le borse europee che hanno guadagnato da inizio anno il 9% (indice Msci Eurolandia), ben più di Wall Street (+4,3%), ha riacceso l’attenzione degli investitori sul tema dei rendimenti delle cedole, che in maggioranza saranno staccate la prossima primavera. Per costruire un portafoglio ad alto rendimento la prima regola è selezionare un gruppo ristretto di aziende che, nonostante la difficile congiuntura internazionale, continuano a fare soldi e hanno quindi tutti i numeri per non deludere gli azionisti di minoranza. In uno scenario molto incerto il tema chiave è infatti quello della sostenibilità dei profitti, visto che i buoni risultati del passato non sono garanzia della continuità del business in futuro. Individuare le aziende che possono offrire buoni rendimenti richiede l’utilizzo di stime, come quelle elaborate dagli analisti di Citi (si veda la tabella pubblicata in pagina) che hanno messo in evidenza una ventina di azioni quotate sui listini del Vecchio continente con non solo offrono un dividend yield superiore al 4%, ma sono anche caratterizzate da una buona visibilità del business in cui operano, possono contare su alti margini reddituali e presentano un livello di rischio molto contenuto. Infatti gli spread dei Cds (Credit default swap) di questi gruppi sono inferiori a quelli di diversi titoli governativi, pur rendendo più di questi ultimi. Scorrendo la tabella, ai primi posti troviamo una decina di blue chip che superano la soglia del 5% di rendimento. Oltre ad avere buone prospettive di rialzo delle quotazioni, grazie alla solidità patrimoniale e alla sostenibilità dei risultati. Ai primi posti ci sono Zurich Financial Services, National Grid, Muenchener Rueckvner ed E.On, seguiti da TeliaSoneera, Swiss Re, Astra Zeneca e Allianz. Si tratta quindi in maggioranza di gruppi finanziari, delle tlc e dell’energia. Su quest’ultimo settore è invece pessimista Carl Ghielen, responsabile strategie high dividend di Ing Im, che predilige i titoli del comparto Information technology) e del farmaceutico. A suo parere «Le valutazioni sono scese su livelli molto interessanti sia in termini assoluti che in confronto ad altre tipologie di investimento, come i corporate bond. Mi aspetto quindi che le blue chip caratterizzate da elevati rendimenti siano in grado di registrare una performance superiore alla media nei prossimi mesi pur in un quadro generale che resta molto instabile». La scarsa visibilità dello scenario economico è sottolineata anche dagli specialisti di Société Générale, che hanno selezionato un bouquet di aziende virtuose. Quelle che potranno nel 2012 sorprendere in positivo gli investitori con dividendi straordinari o programmi di share buy-back, cioè di riacquisto di azioni proprie. «Ci aspettiamo che quest’anno le società continuino a fare pochi investimenti data l’incertezza degli sviluppi futuri. Ciò non esclude però che bilanci solidi consentano piani di riacquisto di azioni proprie, approfittando dei prezzi molto bassi, oppure la distribuzione di cedole straordinarie» mettono in evidenza gli analisti dell’investimenti bank transalpina. Sulla base di questi criteri la rosa dei titoli più promettenti comprende gruppi dell’auto (Bmw) del lusso (Lvmh e Swatch) e del settore farmaceutico (Novo- Nordisk e Atra Zeneca). Stando alla larga dai titoli finanziari, ritenuti ancora troppo rischiosi. (riproduzione riservata)