Dopo giorni di continui rialzi, basati solo su voci di mercato senza basi concrete, dalla tarda mattinata di ieri è arrivato, improvviso, il dietro front di piazza Affari e i titoli Unipol e della galassia Ligresti sono precipitati, nonostante numerose sospensioni per eccesso di ribasso. Alla fi ne, FonSai ha chiuso in ribasso del 19,5%, con forti volumi, pari al 4% del capitale. Unipol ha perso il 12,5%, Premafi n il 9,6%. Proprio per queste anomalie, ieri la Consob ha proseguito, con particolare attenzione, l’attività di monitoraggio. La Commissione non ha però, evidenziato acquisti concentrati e non ha registrato il superamento della soglia rilevante del 2%. Dall’analisi dell’operatività sui titoli, è emersa una diffusa attività di day-trading e la presenza di investitori istituzionali.

Molte le ipotesi circolate per il rally delle ultime sedute. Quello che c’è di certo è che i titoli in questione hanno perso nel solo ultimo anno molto del loro valore: -66% FonSai, -59% Premafin -62% Milano assicurazioni e -40% Unipol. Secondo un gestore, «stiamo parlando, nel caso di FonSai, di un titolo che ha raddoppiato le sue quotazioni» negli ultimi giorni. «Varie le motivazioni per giustifi care i recenti rialzi: si speculava su un possibile interesse di Axa per Fondiaria, poi si parlava dei concambi e infi ne della conversione dei crediti delle banche in azioni. Non ci sono motivazioni per quanto mi riguarda». Secondo un altro esperto, «anche prima, onestamente, non si capiva perché queste azioni salissero. Ora non si capisce questa discesa. Sono movimenti che stanno facendo infuriare diversi operatori». La fusione Unipol-FonSai «non è un’operazione appetibile per i risparmiatori. È un’operazione che ha delle articolazioni che non piacciono», è stato infi ne il commento di Wladimir Biasia, analista di Wbadvisors. it, ai microfoni di Class-Cnbc. «I titoli possono essere penalizzati, soprattutto Unipol». © Riproduzione riservata