Dopo le voci insistenti circolate negli ambienti finanziari, la scorsa settimana, ieri è arrivata l’ufficializzazione da parte di Unipol gruppo finanziario: Ugf ha annunciato di aver dato incarico a Mediobanca per la promozione del consorzio di garanzia per il suo aumento di capitale nel contesto dell’ipotesi di integrazione del gruppo con FonSai. In questo ambito, afferma il gruppo assicurativo, Ugf e FonSai hanno ricevuto la disponibilità da parte di Barclays capital, Crédit Suisse, Deutsche bank, Mediobanca, Morgan Stanley, Nomura, Ubs investment bank e UniCredit corporate & investment banking a partecipare, in qualità di joint global coordinators e joint bookrunners, al consorzio per gli aumenti di capitale. Fin dalle prime battute del mercato, i titoli coinvolti nell’operazione hanno preso il volo e sono stati più volte sospesi per eccesso di rialzo. I vari stop non hanno però scoraggiato gli acquirenti e, a fine giornata Unipol ha chiuso a 0,317 euro, +30,45%, FonSai a 1,334 euro, +31,82, ai massimi di giornata, Premafin a 0,2887 euro, +23,8%, ai massimi di giornata. I forti acquisti sono spinti dalle voci secondo cui anche la francese Axa potrebbe lanciare un’offerta per FonSai, facendo così lievitare il prezzo delle azioni. Ma diversi analisti invitano alla prudenza. Secondo gli esperti di Cheuvreux, questi rialzi sono completamente ingiustificati perché una potenziale offerta ostile da parte di un player straniero è molto improbabile, in quanto l’eventuale compratore dovrebbe investire almeno 1,6 mld di euro con i concreti rischi di perdite addizionali derivanti da una ulteriore pulizia di bilancio. Inoltre, l’establishment italiano reagirebbe, dato che non vedrebbe di buon occhio la vendita di un altro asset chiave del paese a investitori esteri. Infine, non ci sarebbe alcun diritto di recesso per gli azionisti FonSai in caso di fusione a quattro con Unipol (ci sarebbe solo per Premafin). Filippo Ramigni di Classica sim, ha inoltre sottolineato che «quando i valori delle azioni sono così bassi, è facile avere performance importanti al rialzo», evidenziando come, per esempio, il titolo Unipol sia sceso dai massimi del ’98 a 2,73 euro ai minimi a 0,1647 euro. © Riproduzione riservata