I Ligresti fanno fronte comune sulla soluzione proposta da Unipol in merito al progetto di fusione tra la compagnia assicurativa bolognese con FonSai, Premafin e Milano.
“La famiglia Ligresti è compatta su Unipol“, ha spiegato una fonte vicina alla vicenda, aggiungendo che “l’ingegnere è dispiaciuto, dopo una vita…”. Riferendosi poi alla possibile penale di 300 mln euro che dovrebbe essere corrisposta a Unipol nel caso in cui i Ligresti scegliessero di abbracciare un altro progetto, la fonte ha spiegato che “non c’è una penale quantificata, non c’è una cifra. Vale il principio generale del diritto per cui se una parte è inadempiente può correre il rischio di risarcimento del danno“.
Quello di Unipol sembra, dunque, il progetto favorito, come testimoniano le parole di Giulia Ligresti, presidente di Premafin, che, uscendo da una delle sedi di FonSai a Milano, ha sottolineato che non c’è “nessun contatto con Palladio e Sator“. Ligresti ha anche confermato che giovedì si riunirà il Cda di Premafin.
Nel frattempo secondo una fonte vicina al dossier, “lunedì pomeriggio si terrà un altro incontro” tra gli advisor della famiglia Ligresti e il pool delle banche creditrici di Premafin. In un analogo vertice che si è tenuto ieri in B.Leonardo, conclude la fonte, le banche si sono riservate “di dare una valutazione. Hanno ascoltato l’esposizione di Banca Leonardo”.
Secondo quanto scrive MF, infatti, le sette banche esposte con la holding della famiglia Ligresti avrebbero trovato l’intesa di massima sul riscadenziamento del debito. Il progetto illustrato durante gli incontri in B. Leonardo (advisor di Premafin), prevede l’allungamento a 10 anni dei termini di rientro. E solo dopo l’eventuale fusione tra la holding, le controllate FondiariaSai e Milano Ass. e l’offerente Unipol, verrà lanciato un prestito convertendo di 150 mln, con scadenza a tre anni, e concesse linee di credito per i restanti 218 mln con scadenza 2016-2017. Oggi questa articolata opzione sarà illustrata nel corso del cda di Unicredit (banca agente del pool) che poi invierà un’informativa alla stessa Premafin per il via libera.
Intanto Leonardo Del vecchio, presidente di Luxottica, ha smentito le voci di una sua partecipazione alla proposta, alternativa a quella di Unipol, avanzata da Palladio e Sator su Premafin. “Per l’amor di Dio, non c’entro nulla io”, ha concluso Del Vecchio.
Fonte: Dow Jones Newswires