Il rally delle borse a gennaio ha fatto bene al patrimonio del risparmio gestito italiano che, nonostante una raccolta netta negativa, è salito a 947,7 miliardi di euro contro i 938 miliardi di fine 2011. Il dato è contenuto nella Mappa mensile di Assogestioni che ancora una volta deve registrare un saldo netto negativo dei flussi. Nel primo mese del 2012 i dati preliminari mostrano uscite nette per 3,9 miliardi di euro. L’industria registra riscatti soprattutto nelle gestioni collettive, quindi nei fondi aperti, con un passivo di 3,2 miliardi di euro, mentre il saldo delle gestioni di portafoglio è negativo per soli 791 milioni. In controtendenza i mandati istituzionali che raccolgono 24 milioni di euro e i fondi chiusi che archiviano il mese con un attivo di 63 milioni. Dal punto di vista della composizione. Nell’ambito delle gestioni collettive il 64% del patrimonio, circa 274 miliardi di euro, è gestito in prodotti di diritto estero mentre ai fondi di diritto italiano sono affidati 152 miliardi. Si conferma dunque il trend già evidente nel 2011 al termine del quale i gruppi esteri avevano beneficiato di afflussi pari a 5,4 miliardi di euro. Per quanto riguarda le singole società, Poste registra la raccolta netta più forte con afflussi per 570 milioni di euro, grazie soprattutto alle gestioni di portafoglio istituzionali; gennaio positivo anche per il gruppo Mediolanum con raccolta positiva per 116 milioni. Tra gli esteri Credit Suisse ha raccolto 314 milioni di euro e Invesco 150 milioni. Rilevazioni deludenti, invece, per i big: il gruppo Intesa Sanpaolo ha una raccolta netta negativa nel risparmio gestito per 332,5 milioni di euro, mentre il gruppo Generali e Pioneer Investment chiudono con deflussi netti per 1,3 miliardi di euro. Per avere un quadro completo di raccolta e riscatti bisognerà comunque aspettare la Mappa trimestrale di Assogestioni perché molti operatori esteri non comunicano i dati ogni mese, ma solo in occasione della chiusura del trimestre. (riproduzione riservata)