di Manuel Follis

IdeaFimit è finalmente uscita allo scoperto presentando un’offerta ufficiale per gli asset immobiliari che fanno capo a Imco e Sinergia, società che appartengono alla famiglia Ligresti. I manager della sgr guidata da Massimo Brunelli nel pomeriggio di ieri hanno presentato la proposta all’advisor Lazard. Imco e Sinergia possiedono, fra le altre cose, alcune importanti aree a Milano e a Roma, fra cui quella dove dovrebbe sorgere il Cerba (Centro europeo ricerca biomedica), alla periferia sud del capoluogo lombardo, e Casalboccone, alle porte della Capitale. Il valore degli asset che fanno capo a Imco e Sinergia è stato stimato da Protos (la società indipendente che fa capo a Generali, Kpmg, Unipol e Foster Wheeler) in 311 milioni, a fronte di un valore di mercato di circa 600 milioni. La proposta di IdeaFimit, un documento di 14 pagine, è abbastanza articolata e tiene conto della complessità del patrimonio, anche in considerazione del fatto che alcuni valori sono legati a processi di sviluppo che richiederanno ulteriori investimenti. IdeaFimit, nata dalla fusione conclusa lo scorso ottobre tra Fimit e First Atlantic Real Estate, è la più grande sgr immobiliare italiana. La società di recente ha incassato anche un giudizio positivo da Fitch, che ne ha confermato il rating sia per la solidità finanziaria che per la competenza del management, rafforzato dal nuovo amministratore delegato Brunelli, da Rodolfo Petrosino (ad dell’Sgr) e dai due consiglieri delegati Massimo Caputi (che segue il mercato interno) e Daniel Buaron (mercati internazionali). IdeaFimit è il primo gruppo ad aver depositato un’offerta ufficiale, mentre da tempo si parla di altri soggetti interessati al patrimonio detenuto da Imco e Sinergia (c’è chi scommette che potrebbero essere affidate alla gestione di Claudio Calabi). Fino a qualche giorno fa in molti puntavano su Hines Italia come favorita nella corsa agli asset dei Ligresti. Sia Unicredit (la principale banca creditrice) che la famiglia avrebbero spinto in direzione della società guidata da Manfredi Catella, il quale si era riservato di prendere una decisione entro fine febbraio. Tra l’altro Hines è stata scelta come advisor per la strutturazione proprio del citato progetto Cerba, della cui fondazione è azionista anche la banca di Piazza Cordusio. Ancora in corsa per la sistemazione degli immobili dei Ligresti ci sarebbe anche la Sator Real Estate di Matteo Arpe, che ha il sostegno di un esperto del settore immobiliare come Carlo Puri Negri. Una delle ipotesi di cui si è discusso nei giorni scorsi per la razionalizzazione degli asset è la creazione di un fondo immobiliare, struttura più flessibile che consentirebbe nel tempo di aprire ad altri investitori istituzionali, anche se si sta ancora discutendo su quale natura giuridica dovrebbe avere la scatola che conterrà gli immobili. (riproduzione riservata)