Dal mondo delle cooperative azioniste di Unipol attraverso Finsoe continuano a giungere segnali in chiaroscuro rispetto all’operazione Fondiaria-Sai. Ieri a parlare dell’operazione, al momento allo studio della compagnia di Bologna (si veda articolo accanto), è stato il presidente della Legacoop, Giuliano Poletti, che, con riferimento a quanto messo sul piatto da Unipol, ha dichiarato: «Non si può escludere in astratto che possa esserci un’offerta migliore». La proposta del gruppo emiliano, ha poi spiegato correggendo in parte il tiro il numero uno dell’associazione che raggruppa le grandi cooperative socie della società bolognese di Via Stalingrado, «è chiara, precisa, trasparente; tutti sono in grado di sapere cosa vuol fare Unipol e quante risorse mette a disposizione». Poletti ha, inoltre, aggiunto di non essere in grado di valutare cosa accadrebbe se la Consob non concedesse l’esenzione dall’Opa. Va ricordato, infatti, che la società guidata dall’amministratore delegato Carlo Cimbri ha già presentato il relativo quesito all’Authority guidata da Giuseppe Vegas. Al contrario, il tandem Palladio-Sator, che nei giorni scorsi ha rastrellato oltre l’8% di Fonsai (e che potrebbe essere salito ulteriormente) ed è unito da un patto di consultazione, non ha ancora presentato il quesito di esenzione rispetto al lancio dell’Opa su Fonsai. Il motivo è che la holding vicentina guidata da Giorgio Drago e Roberto Meneguzzo e il private equity fondato da Matteo Arpe attendono il verdetto di Premafin, il cui cda dovrebbe riunirsi giovedì per esaminare la proposta alternativa a quella di Unipol. In merito al tema dell’Opa, sempre ieri, Poletti ha spiegato: «Non ho elementi, chiedete a Cimbri». Va ricordato che l’assemblea di Finsoe che si sarebbe dovuta tenere a Bologna a metà febbraio era stata rinviata all’inizio di marzo (comunque prima del 19, quando è attesa l’assemblea di Unipol per dare il via libera all’aumento di capitale fino a 1,1 miliardi propedeutico alla maxi-fusione con Fonsai). Qualcuno aveva ipotizzato qualche tensione in relazione all’aumento di capitale indispensabile per finanziare a cascata la ricapitalizzazione di Unipol e l’acquisizione di Fonsai. Finsoe, replicando alle indiscrezioni, aveva confermato il proprio impegno e sostegno della realizzazione del progetto Unipol-Fonsai, precisando che il rinvio era stato «di natura prettamente tecnico-procedurale».