Un medico è stato condannato alla pena di otto mesi di reclusione perché ritenuto colpevole del reato di cui all’art. 476 c.p., perché in qualità di chirurgo aveva aggiunto al diario giornaliero la seguente dicitura “… visita, condizioni generali migliorate, continua terapia si somministrano tre sacche di plasma”, annotando tali dati non contestualmente al loro verificarsi; in tal modo alterava un atto pubblico vero.