Dal 2005 a oggi Unipol ha installato circa 650 mila scatole nere coprendo il 15% della sua clientela. A un ritmo minore anche Genertel che si attivata di recente, utilizzandole su 10 mila auto. Parliamo di un rilevatore satellitare, detto anche check box o scatola nera, che dopo alcuni anni di sperimentazione nei primi del 2000 è entrato nel panorama delle offerte assicurative permettendo risparmi sul premio fino al 40%. Si tratta in pratica di un sistema Gps che registra i dati sui chilometri effettuati dal veicolo, localizza il mezzo e, volendo, segue passo dopo passo l’automobilista e ne elabora le abitudini al volante. Si installano all’interno del veicolo e di solito sono collegate a polizze «a consumo»: meno chilometri percorsi equivarranno a sconti maggiori, perché il rischio di incidente sarà minore.

In caso di polizza furto e incendio la scatola potrà essere utilizzata per conoscere il punto esatto dove si trova l’auto (salvo che non si trovi in un garage interrato dove il segnale del satellite non arriva), ma solo in caso di denuncia di furto del veicolo.

In caso di incidente, la compagnia potrà analizzare i dati relativi agli ultimi momenti come la velocità o la frenata. In base a tali informazioni, potrà stabilire le colpe reali da attribuire al guidatore e alla controparte e, di conseguenza, modulare il rimborso. I contratti prevedono il comodato d’uso gratuito, ma un canone fisso a carico del cliente a cui aggiungere spese di installazione (a volte incluse) e di disinstallazione di almeno 100 euro. Una forma di «disincentivo» a cambiare compagnia assicuratrice.