Gli analisti sostengono che la crisi del debito nell’eurozona difficilmente avrà un impatto diretto sugli assicuratori americani. Eppure, le compagnie statunitensi farebbero bene a monitorare la situazione, avvertono gli esperti, perché qualche effetto indiretto potrebbe esserci.

Ad esempio, una fuga dai bond dei Paesi europei potrebbe accrescere la domanda di buoni del Tesoro americani, riducendone così i già bassi tassi di interesse e determinando una contrazione dei rendimenti sui portafogli d’investimento degli assicuratori americani, che potrebbero quindi finire nel mirino dei controlli fiscali qualora vedessero ridotto significativamente il proprio capitale.

Le agenzie di rating hanno abbassato la valutazione di molti assicuratori europei in seguito alla crisi del debito che ha colpito gran parte del continente, ma hanno risparmiato gli assicuratori americani, finora poco colpiti dalla crisi europea.

“Non ci sono molti investimenti diretti in Europa”, ha notato Howard Mills, direttore di Deloitte Services, gruppo assicurativo di New York, “di conseguenza, l’esposizione non è diretta”.

Tuttavia, se la crisi in Europa dovesse protrarsi a lungo, potrebbero esserci delle contrazioni anche rispetto agli investimenti degli assicuratori americani, che vedrebbero il proprio capitale esaurirsi. E poiché l’attenzione ai requisiti di capitale è sempre più pressante, questo potrebbe comportare dei problemi a livello normativo.

Anche Graham Fulcher, managing director di Towers Watson a Londra,  sostiene che un eventuale impatto sarebbe indiretto. E nonostante molti assicuratori europei abbiano visto ridurre il proprio rating, ciò non ha avuto effetti sull’industria riassicurativa, sui cui ha pesato maggiormente la serie eccezionale di eventi catastrofici verificatisi nel 2011. Ma se la crisi del debito sovrano dovesse diffondersi anche in Francia e in Italia, allora probabilmente ne risentirebbero anche le compagnie di riassicurazione.

La crisi europea potrebbe avere un significativo impatto sull’industria assicurativa americana se effettivamente gli investitori fuggissero dai bond europei per rifugiarsi nei bond del Tesoro statunitensi. Allora i rendimenti diminuirebbero, e di conseguenza diminuirebbero anche i profitti degli assicuratori.

Robert Hartwig, presidente dell’Insurance Information Institute di New York, è più ottimista. Secondo Hartwig, non ci sarà alcun impatto per gli assicuratori americani. Tuttavia, ha aggiunto, gli assicuratori e i riassicuratori americani operanti in Europa potrebbero registrare una contrazione dei loro introiti qualora la crisi nell’eurozona diventasse una vera e propria recessione. Inoltre, quasi nessun assicuratore americano ha investito nel debito sovrano dei Paesi europei. “In Grecia, probabilmente, gli investimenti americani sono addirittura pari a zero”, ha concluso Hartwig.

Fonte: Business Insurance