Lo IASB (www.iasb.org), negli  incontri di dicembre e gennaio, alcuni dei quali effettuati  congiuntamente con il FASB (www.fasb.org), ha affrontato alcuni aspetti rilevanti relativi al  progetto di sostituzione dello IAS 39 e a quello dei contratti assicurativi.

Con riferimento al progetto di “Replacement of IAS 39” la discussione è stata focalizzata sulla volontà dei due Board di ricercare una convergenza internazionale sui temi trattati.

Nello specifico, sono state trattate le modalità con cui ridurre le differenze esistenti tra i modelli di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari proposti dal FASB e dallo IASB. Nel dettaglio, i Board hanno congiuntamente deciso di rivedere i seguenti aspetti:

– le caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti finanziari;

– la necessità di scorporare attivi all’interno degli stessi strumenti finanziari;

– i criteri per una possibile terza categoria di classificazione: “Debt instruments  measured at fair value through other comprehensive income”;

– eventuali ulteriori aspetti legati alle scelte di cui sopra.

Per quanto concerne la fase relativa all’impairment, com’è noto, i Board sembrerebbero  essere orientati verso un modello con tre possibili categorie (Bucket) in cui inserire le  attività finanziarie: tutte le attività dovrebbero essere classificate nella prima categoria e poi trasferite nei successivi Bucket in base al deterioramento della qualità del credito.

Nel corso delle ultime riunioni i Board sembrerebbero propendere per una differente  classificazione per i “purchased financial assets” che presentano al momento dell’acquisizione “an explicit expectation of credit losses”: la loro inclusione dovrebbe avvenire nei Bucket 2 o 3 piuttosto che nel Bucket 1.

I Board hanno inoltre indicato la “unit of evaluation” quale criterio distintivo tra il Bucket 2 e il Bucket 3: il Bucket 2 conterrebbe attività finanziarie valutate su base aggregata mentre il Bucket 3 includerebbe quelle valutate individualmente.

Per ciò che concerne il progetto Insurance Contracts, lo IASB ed il FASB hanno affrontato diversi temi tra i quali i contratti con “non  discretionary performance linked participating feautures”: è stato confermato  quanto già dibattuto in precedenza ovvero la relativa passività assicurativa  dovrebbe essere determinata coerentemente con i criteri valutativi adottati per gli attivi di riferimento.

Fonte: ANIA Trends