Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Il cda della compagnia dà, a maggioranza, l’ok all’operazione nell’asset management nonostante i sindaci chiedessero più tempo. Oggi il ceo Donnet la presenta al mercato. Firma attesa dopo maggio
Caltagirone ha alzato subito le barricate contro l’operazione Natixis. Più prudente Delfin, altro grande socio del Leone con il 9,93%, che sta tenendo un atteggiamento attendista.

In Italia crescono le disuguaglianze e i miliardari. Secondo l’ultimo report pubblicato dall’Oxfam e pubblicato in occasione di Davos, in Italia, secondo dati del 2024, si contano 71 miliardari che hanno un patrimonio complessivo di 272,5 miliardi di euro. E la loro ricchezza continua ad aumentare se si calcola che è cresciuta in un solo anno di 61,1 miliardi di euro, al ritmo di 166 milioni di euro al giorno. Contemporaneamente, nel nostro Paese, crescono le disuguaglianze con il 5% più ricco delle famiglie, detentore del 47,7% della ricchezza nazionale, che oggi possiede quasi il 20% in più dell’ammontare di ricchezza complessivamente detenuta dal 90% più povero.
La domanda di credito da parte delle famiglie italiane è rimasta stabile per i primi sei mesi del 2024. Mentre è tornata ad aumentare la domanda di prestiti per l’acquisto di abitazioni e quella per il consumo. A fare un’analisi delle richieste di credito in Italia è Banca d’Italia riportando i risultati dell’indagine Regional Bank Lending Survey, condotta dalle Filiali regionali di Bankitalia su un campione di 240 banche e relativa al primo semestre del 2024. Dal report emerge l’andamento delle domande di finanziamenti di imprese e famiglie e sulle politiche di offerta adottate dalle banche.
Se lo studente hacker cambia i voti sul registro elettronico, come sembra avere fatto il quindicenne di Cesena che avrebbe modificato i risultati di valutazioni e verifiche sul RE della scuola, vicenda sulla quale sono in corso le indagini, l’istituto rischia fino a 10 milioni di euro. È questo il massimo della sanzione prevista dal Gdpr (regolamento Ue sulla privacy n. 2016/679) per la violazione degli obblighi di sicurezza. E ci sono rischi disciplinari ed erariali per dirigenti scolastici e docenti.
Un allevatore di bovini da latte che ha sottoscritto una polizza assicurativa per il 2024 per la garanzia dell’abbattimento forzoso degli animali ottiene un contributo pubblico a copertura del 50% del costo della polizza. Questo è determinato calcolando la spesa ammessa a contributo con un valore standard di 1.238 euro per le vacche di razza frisona; per la bruna alpina si sale a 1.764 euro e per la pezzata rossa a 1.361 euro.
È chiaro che la partita Generali-Natixis nel risparmio gestito si incrocia con quella. altrettanto cruciale, per il rinnovo del consiglio. L’assemblea dell’8 maggio dovrà nominare il nuovo board che guiderà il Leone nel prossimo triennio. Ed è qui che le due partite del risparmio e della governance si intrecciano. La divergenza sull’alleanza con Natixis, secondo fonti vicine al gruppo Caltagirone, rende pressoché impossibile la presentazione, solo peraltro ventilata in passato sul mercato, di un elenco di candidati condiviso fra i grandi soci della compagnia. Un progetto che avrebbe comunque avuto dei profili di complessità. I maggiori azionisti di Generali (Mediobanca al 13%, Delfin al 9,9%, il gruppo Caltagirone attorno al 7,5%) assieme cumulano una quota vicina al 30% e quindi sarebbero stati necessari passaggi per evitare, ad esempio, il rischio di concerto.
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L’integrazione Generali- Natixis, che ha avuto una prima approvazione dal cda triestino ieri, può creare uno dei pochi poli europei del “risparmio globale”, con masse gestite per quasi 2.000 miliardi di euro e bandierine di raccolta e impiego in diversi Paesi: dall’Italia alla Francia, senza trascurare gli Stati Uniti e parte dell’Asia. Ma le critiche e le divergenze, nei lavori del consiglio che riflettono l’orientamento di alcuni importanti azionisti del Leone, confermano quanto sia difficile conciliare l’esigenza industriale delle grande dimensioni – con quella sistemica, di mantenere la facoltà di scelta sui 650 miliardi di euro raccolti dai clienti di Generali, che rappresentano oltre un decimo del risparmio degli italiani, e che per 37 miliardi di euro sono puntati sui Btp.
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