Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza l’offerta della compagnia francese sarebbe risultata superiore a quella delle altre assicurazioni in competizione. Groupama avrebbe fatto in particolare una proposta più alta rispetto a Reale Mutua che era arrivata alle battute finali insieme ai francesi.
Le raccolte del 2024 di Banca Generali e Azimut si chiudono all’insegna dei record, e la borsa premia entrambi i titoli, con quello della banca del Leone guidata dall’ad e dg Gian Maria Mossa che è riuscito perfino a raggiungere i massimi storici, salendo dell’1,9% a 46 euro per azione. Bene anche la holding fondata da Pietro Giuliani, che ha chiuso le negoziazioni di ieri in rialzo dell’1,4% a 24,82 euro.
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Stati e autorità di vigilanza più preparati a gestire eventuali crisi del settore. Lo chiede l’Europa con l’emanazione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea dell’8 gennaio 2025 della direttiva 2025/1 e della direttiva 2025/2. Con il primo provvedimento, denominato Insurance Recovery & Resolution Directive (o IRRD), vengono introdotte nuove norme in materia di risanamento e risoluzione delle imprese di assicurazione mentre con la direttiva 2025/2 vengono apportate modifiche alla direttiva Solvency II. Andando un po’ più nel dettaglio con la IRRD viene istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle imprese di assicurazione e di riassicurazione simile a quello introdotto nel settore bancario sin dal 2016 con la direttiva 2014/59/Ue nota come direttiva BRRD (Bank recovery and resolution directive). La direttiva 2025/2, modifica invece la direttiva 2009/138/CE per quanto concerne la proporzionalità, la qualità della vigilanza, l’informativa, le misure relative alle garanzie a lungo termine, gli strumenti macro-prudenziali, i rischi di sostenibilità e la vigilanza transfrontaliera e di gruppo.
Casalinghe e casalinghi alla cassa per rinnovare l’assicurazione contro gli infortuni domestici. Scade a fine mese, infatti, il termine per pagare all’Inail il premio di 24 euro e così garantirsi la tutela per l’anno 2025. Sono interessati 424.997 soggetti già assicurati, stando agli ultimi dati dell’Inail relativi all’anno 2023 (470 gli infortuni denunciati, dei quali uno mortale). In arrivo, inoltre, 400 milioni di euro per finanziare progetti informativi sulla sicurezza domestica. Dalle ore 12 dell’11 marzo alla stessa ora del 20 marzo, le principali associazioni sindacali potranno inviare le domande di finanziamento.
Inizio dicembre, Arizona. Mike Johns — a capo dell’azienda Digital Mind State —, deve tornare nella sua Los Angeles. Per raggiungere l’aeroporto di Scottsdale decide di prenotare un veicolo a guida autonoma Waymo (nato inizialmente come progetto di Google). Un viaggio tranquillo fin quando qualcosa ha smesso di funzionare. All’improvviso il robotaxi è entrato in un parcheggio. E non ne è uscito più. Il sistema di guida automatica ha smesso di funzionare e l’auto ha cominciato a girare in circolo, senza imboccare la strada giusta e senza neppure fermarsi per far scendere il passeggero, che così è rimasto bloccato dentro. Un problema durato poco meno di sette minuti ma che, come racconta Johns, «è sembrata un’eternità». Poco dopo aver avviato una registrazione video per documentare la propria situazione, il servizio di assistenza Waymo si è attivato automaticamente. «Sto chiamando perché ho ricevuto una notifica che indica che la vostra auto potrebbe avere un problema di percorso», ha detto così l’operatrice tramite l’altoparlante inserito dentro il veicolo. «Sì, devo prendere un aereo, perché questa cosa sta girando in tondo? Comincia a girarmi la testa», ha risposto Johns. Poi, il dubbio: «Non posso uscire dall’auto, è stata hackerata? Cosa sta succedendo? Mi sento come in un film». In realtà si è trattato «solo» di un problema del software che regola la guida automatica e che, come si legge in una comunicazione ufficiale dell’azienda dopo che la vicenda è finita sotto i riflettori, è stato poi risolto con un aggiornamento del sistema.
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Caos sulle pensioni. La Cgil scopre che Inps nel suo applicativo, usato dai patronati per i calcoli previdenziali, ha alzato di 3 mesi i requisiti anagrafici e contributivi per andare in pensione dal 2027. E di altri 2 mesi dal 2029, senza nessun decreto a supporto (ce ne vuole uno del ministero dell’Economia di concerto con il Lavoro). Dopo qualche ora, la denuncia del sindacato rosso viene smentita da Inps: «Nessun software modificato, tutto come prima ». Ma a stretto giro il sottosegretario leghista al Lavoro Claudio Durigon, che ha la delega sulle pensioni, attacca proprio l’Istituto: «L’aumento dei requisiti per andare in pensione fatto trapelare in maniera impropria e avventata dall’Inps non ci sarà».
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