Nel nono Rapporto dell’Osservatorio Focus2R, promosso da Ancma e Legambiente, emerge che la mobilità urbana sta vedendo una crescente diffusione delle due ruote, anche se l’automobile rimane ancora dominante.
Rispetto al 2015, la disponibilità di piste ciclabili è aumentata del 54%, ma resta un marcato divario tra il Nord e il Sud del Paese. Le città offrono sempre più corsie per biciclette, mezzi pubblici che consentono il trasporto delle due ruote e opportunità di bike sharing, con il mercato delle bici in forte crescita e una percentuale di spostamenti che è passata dal 2,6% nel 2019 al 4,2% nel 2023. Tuttavia, la sicurezza resta un tema cruciale, con molte città concentrandosi sulla sicurezza per le biciclette, ma trascurando la sicurezza per ciclomotori, scooter e moto. Il numero di parcheggi per biciclette continua a essere insufficiente. Nonostante la crescente attenzione per la mobilità sostenibile, l’automobile continua a dominare, rappresentando il 64,7% degli spostamenti, con una leggera crescita rispetto al periodo pre-Covid. La mobilità sostenibile, che include camminare, biciclette, micromobilità e mezzi pubblici, è ancora al 31,1% degli spostamenti, un dato preoccupante.
Il rapporto, realizzato da Confindustria Ancma con Legambiente e Ambiente Italia, fornisce un’analisi dettagliata delle politiche cittadine verso ciclisti e motociclisti, basandosi su un questionario inviato a 107 città capoluogo di provincia. Sulle biciclette, la disponibilità media di piste ciclabili è aumentata nel 2023, raggiungendo 11,02 metri ogni 100 abitanti, con Reggio Emilia in cima alla classifica con più di 48 metri per 100 abitanti. Le città con il minor numero di piste ciclabili includono Vibo Valentia e altre città del Sud. La disponibilità di parcheggi per biciclette è migliorata, ma resta insufficiente, con solo il 4% delle città che offre oltre 45 stalli per ogni 1000 abitanti. Milano e Bologna sono in testa con un numero significativo di posti disponibili. Nel 2023, le biciclette in sharing sono aumentate del 16,3%, con Milano che guida la flotta con quasi 15.000 bici. In merito alla sicurezza, circa il 25% dei comuni considera la sicurezza delle biciclette una priorità molto alta, ma la situazione è meno favorevole per i ciclomotori, scooter e moto, dove la sicurezza non riceve la stessa attenzione.
Per quanto riguarda i monopattini elettrici, il 44,2% delle città ha un servizio di sharing, con Roma che registra il maggior numero di veicoli e prelievi annui. Le moto, che vedono un aumento della loro densità, sono ammesse nelle Ztl in circa il 55% delle città, e la disponibilità di parcheggi per motocicli è aumentata, con Firenze in testa con 96 stalli ogni 1000 abitanti. Tuttavia, la sicurezza per i motocicli rimane un problema, con solo una piccola percentuale di comuni che adottano misure specifiche per migliorare la protezione dei motociclisti, come guardrail con protezioni speciali.
Roberto Scacchi, responsabile nazionale mobilità di Legambiente, sottolinea che la crescita della mobilità a due ruote nelle città è ancora troppo lenta “ed è ancora tutto da scardinare il dominio delle auto private degli spostamenti. Se poi sale, seppur di poco, la sharing mobility in bici, monopattini e scooter elettrici o aumentano le corsie ciclabili, ciclisti, motociclisti come pedoni e utenti della micromobilità elettrica, pagano un prezzo drammaticamente alto all’incidentalità e poca sicurezza sulle strade. La sfida per una transizione ecologica nella mobilità è tra le pietre angolari della lotta alla crisi climatica, per vincerla c’è bisogno di politiche che mettano le persone al centro delle città e non le automobili. In tal senso è necessario dare slancio a mobilità condivisa e ciclabilità che invece si vogliono frenare, con interventi come alcuni di quelli contenuti nel nuovo codice della strada”.