Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Nel giorno dell’Investor Day di Generali il group ceo, Philippe Donnet, annuncia l’avvio di un buyback da 500 milioni, da concludere entro l’anno, e l’intenzione di mettere a punto il nuovo piano industriale a inizio 2025. Gli obiettivi di quello attuale, che scade a fine anno, saranno con ogni probabilità raggiunti nonostante il contesto di mercato difficile, con i riscatti delle polizze vita lievitati, soprattutto per chi distribuisce tramite accordi bancari (ma non è il caso di Generali) e i danni per catastrofi naturali cresciuti tra tempeste e alluvioni che hanno ripetutamente colpito l’Italia e il nord Europa (1,1 miliardi il peso stimato sui conti 2023 di Generali).
Chi prenderà le polizze Vita in Germania che Zurich avrebbe dovuto cedere a Viriudium, la società controllata in maggioranza dal fondo di private equity Cinven, oltre che da Hannover Re e da Generali, presenti con quote di minoranza? A pesare sullo stop alla vendita, anticipata da MF-Milano Finanza nei giorni scorsi e ufficializzata ieri, è stata la questione della compagnia italiana Eurovita. Cinven, come noto, ha deciso di non ricapitalizzare l’assicurazione come chiesto a più riprese dall’Ivass, provocando la gestione straordinaria di Eurovita prima e un complicato salvataggio di sistema poi. Nel mercato circola il nome dei cinesi di Fosun che, lo scorso aprile, sempre in Germania, hanno rilevato Pensionkasse da Generali con portafoglio di circa 2,5 miliardi di dollari in gestione. E non sarebbero i soli. Alla finestra ci sarebbe anche Athota in una competizione che potrebbe presto riaprirsi a vantaggio di Zurich.
Negli ultimi tre mesi del 2023 l’economia italiana è cresciuta dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e dello 0,5% rispetto al quarto trimestre dell’anno precedente. Di conseguenza la stima preliminare dell’Istat relativa al pil tricolore per tutto il 2023 risulta pari al +0,7% rispetto al 2022, chiuso a +3,7%. La variazione trimestrale leggermente positiva è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca e di un aumento sia nell’industria sia nei servizi, si legge nell’aggiornamento dell’Istat. Dal lato della domanda, poi, si stima un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta.

Nei prossimi anni l’Italia potrebbe non produrre più vino. Non è la trama di film catastrofico, ma un scenario concreto, reale, dovuto: «Ai cambiamenti climatici che sul settore avranno effetti sconvolgenti». Lo ha evidenziato Simone Bastianoni, professore ordinario di chimica dell’ambiente e dei beni culturali all’Università di Siena, ateneo in cui esercita anche la delega del Rettore per la sostenibilità. «Se non cambia niente, se non si fa niente, se si prosegue business as usual», ha detto nel corso di un talk che si è tenuto all’interno di Wine&Siena: «Le temperature si alzeranno e le proiezioni climatiche, più o meno al 2.100, dicono che l’Italia è un territorio dove il vino non si potrà fare più. Si salverà soltanto qualche pezzetto di paese. E se si va avanti così, gli effetti saranno sempre maggiori. Perché più passa il tempo, peggio diventa».
Per il 6° anno consecutivo Generali riceve la certificazione “Top Employer”. L’ambizione del Gruppo essere partner di vita. L’ente certificatore globale delle eccellenze in ambito HR ha premiato ancora una volta le politiche e le strategie attuate dal Leone per attrarre i migliori talenti, contribuire al benessere dei propri dipendenti e migliorare l’ambiente di lavoro, confermando il successo di un percorso avviato già da diversi anni e volto a migliorare sempre di più l’esperienza del dipendente, con una rilevante attenzione all’equilibrio tra vita professionale e personale
Dalla consulenza alimentare con professionisti della nutrizione al supporto psicologico
in azienda, dai corsi di difesa personale alle video-pillole di educazione finanziaria fino a Re-Act, l’ultimo progetto lanciato alla fine del 2023 e finalizzato a fornire alle persone
strumenti pratici e momenti di confronto per accrescere la propria autostima e imparare a reagire di fronte a paure o violenze di qualsiasi tipo e in ogni ambiente, dalla scuola al posto di lavoro alle mura domestiche.

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  • Fon.Te., 5,4 miliardi di patrimonio nel 2023
Fon.Te. il fondo di previdenza del terziario chiude il 2023 con 5,4 miliardi di patrimonio e una crescita degli iscritti (+6%.) «Le strategie di investimento e una gestione prudente hanno consentito di ridurre i rischi e massimizzare i rendimenti», spiega il presidente Maurizio Grifoni.
  • Aon, le catastrofi naturali
Le perdite assicurate per catastrofi naturali hanno superato i 100 miliardi di dollari su scala mondiale per il quarto anno di fila. È quanto emerge all’edizione 2024 del report «Climate and catastrophe insight» di Aon.

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L’Italo per Bergamo correva a 160 orari, le fotoelettriche del cantiere (tiraggio dei cavi dell’alta tensione tra due tralicci, in appalto per Terna) fendevano a malapena la nebbia, due chilometri oltre la stazione di Chiari, in direzione Bergamo. Intorno solo buio, campagna e umidità. L’operaio Rolando Joao Martins Lima ha avuto pochi istanti per capire. Era esperto: 51 anni, una figlia di 25 e una moglie che lo aspettavano in Portogallo, da una ventina dipendente della Rebaioli spa di Darfo Boario, storica ditta della Val Camonica specializzata in quel tipo di lavori con commesse da tutta Europa. Portoghese era tutta la squadra — un capocantiere e dodici operai compreso il fratello di Martins Lima — che a quei tralicci lavorava da aprile, andando e venendo da Lisbona ogni volta che il cantiere lo richiedeva per poi volare in Germania o in Norvegia. Due colleghi hanno visto il treno straziare il povero Rolando, a mezzanotte in punto. Il fratello ha solo sentito il rumore e le urla.

L’eco-bonus per l’auto sarà più che raddoppiato nella prossima edizione, ma le risorse per la filiera per ora restano congelate. E nel frattempo sembra ancora una montagna da scalare il patto con Stellantis per aumentare la produzione italiana, con il ministero delle Imprese e del made in Italy che ha lanciato un amo a possibili investitori cinesi (Byd, Chery, Great Wall Motors e prima ancora Tesla) anche per prospettare al gruppo di Carlos Tavares una scomoda concorrenza. È su queste basi che si apre un mese chiave per le prospettive del settore automotive: primo atto la riunione convocata domani al ministero.