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Il Futuro del Mercato Assicurativo Italiano

La nostra epoca ha tanti difetti ma anche tanti pregi. Se fingessimo di dimenticarci delle brutture che l’utilizzo improprio della tecnologia sta producendo, potremmo dire che stiamo vivendo in un’epoca davvero magica. Una ad una si stanno realizzando la maggior parte delle profezie elaborate dalle varie culture umane nel corso della storia.

Se osserviamo il fenomeno da un punto di vista generazionale, alcuni esseri umani che vivono nella nostra epoca sono doppiamente fortunati perché hanno avuto il privilegio di vedere realizzate le proprie profezie!

Difficile trovare qualcosa di più gratificante da un punto di vista cognitivo e professionale, direbbe mio padre (Gabriele Rossi, ceo Diagramma e cofondatore degli iLabs nel 1977, ndr): la Profezia Tecnologica per eccellenza, ovvero l’apparire di quella che oggi viene chiamata Intelligenza Artificiale Generale e che nel corso della storia umana si è chiamata in molti modi diversi è a tanto così dal realizzarsi.

Nel 2013 usciva nelle sale Her, opera cinematografica del visionario Spike Jonze: Theodore Twombly, un uomo solo e introverso, attratto da uno spot pubblicitario decide di acquistare un nuovo sistema operativo – OS 1 – basato su un’intelligenza artificiale in grado di evolvere, adattandosi alle esigenze dell’utente.

Durante l’installazione sceglie una voce di interfaccia femminile e il sistema, una volta avviato, si dà autonomamente il nome di ‘Samantha’. Theodore rimane affascinato dalla sua abilità di apprendere, di sviluppare intuito nei confronti delle proprie preferenze e di dimostrare perfino uno sviluppo psicologico.

Ricordo che ai tempi la pellicola aveva letteralmente incantato tutto il mondo, ma che allo stesso tempo ricordava gli affascianti replicanti di Blade Runner o le avventurose incursioni nei database di Nirvana.

Contrariamente alle previsioni dei più, quella di Her è oggi considerata a tutti gli effetti una profezia avverata in quanto anticipatoria di diversi sviluppi tecnologici che sono diventati realtà negli anni successivi come gli assistenti vocali, i dispositivi indossabili, i videogiochi immersivi, i sistemi operativi basati sul linguaggio naturale e le chatbot.

Il sogno di Microsoft è sempre stato, in effetti, quello di creare un sistema operativo che fosse in grado di adattarsi a qualsiasi dispositivo e soddisfare le esigenze di tutti gli utenti. Un sistema operativo in grado di apprendere dalle preferenze, dalle abitudini e dai comportamenti degli utenti e di offrire loro un’esperienza personalizzata e ottimizzata…vi suona famigliare?

A giugno 2020 la società OpenAI di Sam Altman, rilascia un simpatico algoritmo in grado di rivoluzionare il mondo del software e di avvicinarci, come per magia, a tutto questo parlare e sognare di Intelligenza Artificiale Generale. Una volta inventato (scoperto?), l’algoritmo GPT diventa inarrestabile. Satya Nadella, CEO di Microsoft e attualmente una delle teste tecnologicamente più influenti del mondo, porta nel nostro mondo l’algoritmo tramite ChatGPT e lo integra nel motore di ricerca Bing.

La quarta generazione (2023) del modello linguistico multimodale alla base di ChatGPT (ChatGPT-4) è in grado di analizzare testi e immagini per fornire risposte a prompt che provengono dagli utenti della chatbot avanzata, creare immagini semplicemente descrivendole in chat, inventare nuovi loghi, strisce a fumetti e scene fotorealistiche direttamente nella chat. Ma non è finita.

Nel 2024 il Copilot di Microsoft (una IA che combina la potenza dei modelli linguistici di grandi dimensioni coi dati della propria organizzazione) integrerà GPT-4 Turbo: ciò consentirà di generare risposte più articolate e approfondite (ad esempio, la stesura di codice!), creare immagini ad hoc dall’IA in maniera più precisa rispetto a quanto avviene oggi e riassumere o riscrivere una parte del testo visualizzato in una pagina web.

Inoltre, sarà possibile mostrare a Copilot un’immagine e ottenere informazioni e approfondimenti sfruttando le capacità combinate di GPT-4, ma tra le funzionalità più interessanti c’è forse il Code Interpreter, che potrà rispondere a richieste complesse in linguaggio naturale per effettuare calcoli, programmazione, analisi dei dati, problemi matematici e tanto altro.

Nel frattempo, Bing si arricchirà con Deep Search, una nuova modalità di ricerca avanzata in grado di analizzare un volume di dati dieci volte superiore a quello di una ricerca standard.

Insomma, Copilot avrà la pretesa (tutt’altro che infondata) di essere un Assistente Davvero Intelligente per chiunque abbia un lavoro o utilizzi un pc. In conclusione, possiamo dire che la profezia di Her nel suo complesso (la creazione della IA Generale, per intenderci) sia davvero vicina ad avverarsi.

Forse un giorno sarà possibile comunicare con le intelligenze artificiali *esattamente* come facciamo con le persone, di sicuro oggi possiamo immaginare con discreta precisione come sarebbe farlo In fondo, siamo tutti spettatori e spesso anche fortunati attori, dell’arrivo della tanto profetizzata Nuova Era.

Godiamoci il momento!

marta.rossi@diagramma.it
www.diagramma.it