Eiopa ha pubblicato uno studio sulla modellizzazione della diversificazione nei modelli interni utilizzati dagli assicuratori, un documento che offre una panoramica degli attuali approcci di modellizzazione e fornisce alle autorità nazionali competenti elementi di confronto a livello settoriale europeo, nonché una serie di indicatori di diversificazione che intendono supportare e integrare il lavoro delle autorità di vigilanza nazionali nel monitoraggio della continua conformità ai modelli interni.

Va ricordato che la modellizzazione della diversificazione consiste nel compensare l’esito negativo di un insieme di rischi con un esito più positivo di un altro insieme di rischi. Questa compensazione ha solitamente un impatto significativo sul livello complessivo di capitale richiesto alle compagnie di assicurazione quando i requisiti patrimoniali sono aggregati.

L’analisi dell’Eiopa evidenzia che la diversificazione nei modelli interni è determinata da almeno 4 fattori principali: la delimitazione dei rischi da aggregare, il profilo di rischio, il metodo di aggregazione e il modo in cui vengono determinate le dipendenze tra i rischi per stabilire il metodo di aggregazione. L’Eiopa ha quindi individuato molteplici approcci, in particolare in relazione ai metodi di aggregazione e al modo in cui vengono determinate le dipendenze tra i rischi.

L’Eiopa spiega che questo studio, pubblicato sul suo sito web, utilizza una varietà di metriche e analisi, ognuna con i suoi punti di forza e di debolezza, per ottenere una visione olistica della diversificazione nei modelli interni. In particolare, evidenzia che i diversi modelli di aggregazione del rischio determinano una notevole dispersione dei requisiti patrimoniali, anche per aziende con profili di business simili. Per l’Eiopa, i risultati complessivi dello studio confermano la necessità di un monitoraggio continuo della vigilanza sia a livello locale che europeo.

Questo studio integra il rapporto comparativo sul rischio di sottoscrizione dei rami danni nei modelli interni pubblicato all’inizio di gennaio. Entrambi fanno parte dell’impegno dell’Eiopa per un efficace benchmark delle prestazioni dei modelli interni, per un ulteriore sviluppo degli strumenti di vigilanza e per la promozione di pratiche di vigilanza comuni in tutta Europa.