IL DECRETO SULLO SCAMBIO DI INFORMAZIONI FINANZIARIE ENTRA NEL PIANO DI VERIFICA MEF

di Andrea Pira
Il ministero dell’Economia fa il tagliando alla normativa antiriciclaggio. In febbraio Via XX settembre farà partire le verifiche di impatto sulla regolamentazione (Vir) sul decreto legislativo 186 del 2021, che, in attuazione delle norme comunitarie, intende rafforzare la collaborazione tra organi investigativi e l’Unità di informazione finanziaria, Uif, della Banca d’Italia. La cosiddetta Vir consiste nella periodica valutazione del raggiungimento delle finalità di uno o più atti normativi e degli effetti avuti sui cittadini. Nel caso in questione il Mef si ripropone di sondare eventuali profili di criticità che dovessero emergere dallo scambio di informazioni tra le autorità nazionali e tra queste ultime e quelle europee. In particolare l’analisi, che dovrebbe terminare il prossimo agosto, si concentrerà sull’impatto che la cooperazione avrà sul sistema di accertamento e sulle indagini in tema di riciclaggio e di finanziamento.
Il decreto del 2021, infatti, prevede l’uso più esteso possibile delle informazioni e delle analisi finanziarie prodotte dalle Uif a sostegno di indagini per reati gravi, attuando una maggiore estensione dei reati presupposto associati al riciclaggio e ampliando così il raggio delle segnalazioni di anomalie. La revisione arriva nel pieno della spinta del comune di Roma affinché il governo sostenga la candidatura della Capitale a sede della nuova agenzia europea antiriciclaggio. Obiettivo sostenuto con forza dall’Abi e cui il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha fatto riferimento nel corso dell’ultima giornata mondiale del risparmio
A Roma, hanno ricordato il sindaco Roberto Gualtieri e la giunta in una memoria inviata al governo prima di Natale, hanno sede sia la Banca d’Italia sia il Mef sia l’Uif sia la Guardia di Finanza. Si tratta delle istituzioni preposte all’elaborazione e all’applicazione della normativa antiriciclaggio, «che nel nostro Paese è particolarmente avanzata», scrive il Campidoglio. Il piano capitolino ha anche già individuato la possibile sede dell’authority, che trovere casa nelle Torri Ligini dell’Eur. Sconta però la concorrenza interna di Torino e, a livello europeo di Berlino e di Varsavia.
In tema di antiriciclaggio e finanziamento del terrorismo, l’Italia deve inoltre anche fare i conti con la richiesta di chiarimenti arrivata dalla commissione europea. Come riferito da MF-Milano Finanza lo scorso 28 novembre Bruxelles aveva chiesto al ministro Giorgetti lumi su alcune carenze nelle normativa, emerse in un rapporto del Consiglio d’Europa.
Quanto al piano biennale di verifica della regolamentazione stilato dal Mef, per il periodo 2023-2024 prevede di passare in rassegna altre due norme, la cui competenza è condivisa, per entrambe, con il ministero delle Imprese e del Made in Italy. A settembre 2024 partirà infatti la verifica sui crediti d’imposta per beni materiali 4.0 e quella sui crediti d’imposta per la ricerca, lo sviluppo, l’innovazione tecnologica e il design. Entrambe le agevolazioni saranno anche oggetto di una valutazione condotta dal comitato scientifico sull’impatto economico degli interventi del Piano Transizione 4.0, instituito nella cornice del Piano nazionale di ripresa e resilenza. Il primo rapporto è atteso entro novembre 2024, un mese prima della fine della valutazione della norma fatta dai tecnici del ministero dell’Economia. (riproduzione riservata)
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