di Luca Mancini
«Quando muore un giovane durante un periodo di alternanza scuola-lavoro in azienda è una grave sconfitta per il sistema creato a protezione della vita di ogni lavoratore. Ai genitori va tutta la mia vicinanza come Ministro del lavoro e delle politiche sociali e come mamma, consapevole che nessun risarcimento economico potrà mai lenire il loro dolore». Con queste parole è intervenuta il Ministro del Lavoro, Marina Calderone, parlando della tragica morte, a settembre, di Giuliano De Seta in una fabbrica a Noventa di Piave (Venezia), non risarcita dall’Inail in base alla normativa vigente. «A questo si aggiunge anche il senso di profonda ingiustizia che deriva dal vulnus normativo esistente, che consente il risarcimento economico ai familiari solo quando a subire l’infortunio mortale è il principale percettore del reddito», ha aggiunto Calderone, sottolineando che «questa regola è in vigore da troppo tempo per sopravvivere ancora nel nostro ordinamento e ha riguardato tante altre famiglie in questi anni». Secondo il ministro la norma «va cambiata immediatamente e lo faremo con il prossimo decreto a cui stiamo lavorando in questi giorni, primo veicolo normativo utile. Per questo motivo, avevo già convocato per il 12 gennaio un tavolo tecnico sulla sicurezza sul lavoro e sui correttivi più urgenti alla normativa al quale parteciperanno tutte le parti sociali e datoriali, i ministri dell’Università e dell’Istruzione, l’Inail e l’Ispettorato nazionale del Lavoro. L’emergenza infortuni sul lavoro è prioritaria nella mia agenda». (riproduzione riservata)
Fonte: