Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

La Legge di Bilancio ha esteso al 2023, riformulandola, la flessibilità in uscita introducendo Quota 103, ovvero 62 anni di età e 41 di contributi, accanto alle nuove versioni di Opzione donna e Ape sociale, per favorire un atterraggio morbido da punto di vista previdenziale, attenuando l’impatto dello scalone (pensione di vecchiaia a 67 anni) che si sarebbe verificato al loro venir meno al 31 dicembre scorso. Quali sono i riflessi sulla previdenza complementare?
L’anno nero per i mercati finanziari ha provocato perdite a doppia cifra per i rendimenti dei fondi pensione italiani. Anche i gestori previdenziali hanno avuto ben pochi asset nei quali rifugiarsi nonostante la diversificazione nell’economia reale, che però è recente e soprattutto i benefici si vedono nel lungo periodo trattandosi di asset illiquidi.
Andare in pensione prima con Quota 103 o restare al lavoro con il bonus in busta paga? La legge di Bilancio sul 2023 prevede questa duplice possibilità per i lavoratori che hanno i requisiti per accedere alla Quota 103, il canale di pensionamento anticipato introdotto quest’anno al posto di Quota 102 del 2022 dopo Quota 100 del triennio 2019-2021. Quota 103 può essere attivata dai nati entro il 1961 (quindi 62 anni di età nel 2023), purché raggiungano 41 anni di contributi entro il 31 dicembre prossimo.
I cartellini gialli degli arbitri, istituiti presso le autorità di controllo per risolve le controversie finanziarie in via stragiudiziale senza portare le carte in Tribunale, stanno dando buone soddisfazioni ai risparmiatori fischiando contro le banche e le società finanziarie che hanno operato in maniera non corretta. Dalla sua nascita, nel 2017, fino alla fine del 2022 l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (Acf) istituito presso la Consob ha consentito per esempio ai risparmiatori di vedersi restituire più di 142 milioni di risarcimenti e non è stato da meno l’Abf, l’Arbitro per le Controversie Bancarie e Finanziarie, che è stato istituito presso la Banca d’Italia ancora prima dell’arbitro Consob, essendo partito ad ottobre del 2009: solo negli ultimi cinque anni gli importi medi restituiti effettivamente ai clienti grazie al suo ntervento sono stati di oltre 20 milioni di euro l’anno.
Nel forziere del private banking ci sono una maggiore penetrazione geografica, un modello organizzativo che si avvicina a quello dei family office, un ricambio generazionale che riguarda consulenti e clientela, un’evoluzione dei prodotti verso gli asset digitali e un’asset allocation che tiene conto di un contesto di mercato il cui paradigma sta cambiando radicalmente. Il risultato di questa alchimia, quantificato in numeri, dovrebbe essere di 1.084 miliardi di euro.
I temi previdenziali assumono sempre più rilevanza in considerazione degli effetti economici prodotti dalla guerra e delle tendenze demografiche. Per quel che riguarda i fondi pensione la forte turbolenza dei mercati e l’andamento dirompente dell’inflazione sono fenomeni che vanno fronteggiati e gestiti. Può essere utile pertanto confrontarsi con esperienze estere. MF-Milano Finanza ne ha parlato con Andrea Ferrante, head of sales in Italia di Swisscanto Invest, pioniere negli investimenti sostenibili e parte del gruppo Zürcher Kantonalbank, uno dei principali gestori patrimoniali svizzeri. Ogni anno Swisscanto realizza lo Swiss Pension Fund Study, punto di riferimento per il sistema previdenziale elvetico.
  • Active Risparmio 2.0 dedicata ai giovani
La polizza di Cattolica Assicurazioni può contare su un Pac efficiente e ingloba numerose opzioni contrattuali

L’avvento del nuovo anno ha rappresentato anche il primo anniversario dall’entrata in vigore delle norme in materia di sicurezza nelle discipline sportive invernali contenute nel dlgs 40/2021 inserito nella ormai nota riforma dello sport. Tale decreto può vantarsi di essere stato tra i primi ad essere entrato in vigore senza subire alcun rinvio né tantomeno modifiche o correttivi parte del legislatore. Dallo scorso anno, ad esempio, per accedere alle piste di discesa si deve essere in possesso di polizza assicurativa che copra la propria responsabilità civile per danni o infortuni causati a terzi e non si potrà sciare in stato di ebbrezza pena sanzioni amministrative analogamente a quanto accade in caso di circolazione stradale, con eventuale ritiro dello skipass.
Lo smartworking è un salva vite. Infatti, nel 2020 la riduzione dell’esposizione dei lavoratori al rischio d’infortunio con mezzo di trasporto, dovuta alle misure anti Covid-19 tra cui, appunto, il lavoro agile, ha ridotto non soltanto la frequenza degli infortuni stradali, ma anche i livelli di gravità media e di menomazione. Lo afferma l’Inail nel proprio contributo al «Rapporto 2022» del ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Mit) con i principali risultati di studi, analisi ed elaborazione dati sull’incidentalità stradale.
I viaggiatori che hanno subìto restrizioni del soggiorno turistico causa Covid-19 possono aver diritto a una riduzione del prezzo del pacchetto. Secondo la direttiva comunitaria relativa ai prodotti turistici è infatti prevista una responsabilità oggettiva dell’organizzatore (agenzia di viaggi o tour operator) e pertanto il viaggiatore ha diritto a un’adeguata riduzione del prezzo per il periodo di non conformità dei servizi forniti, a meno che venga dimostrato che tale difetto di conformità sia imputabile al viaggiatore stesso.
  • Axa Italia con Sda Bocconi per la formazione interna
Il gruppo assicurativo Axa Italia investe sullo sviluppo delle competenze del futuro dei propri dipendenti e avvia la terza edizione di «Mastering data for insurance», il corso di perfezionamento di un anno realizzato da Sda Bocconi School of Management. Si tratta di un programma di upskilling che consentirà ai partecipanti di approfondire le competenze nella gestione del patrimonio dei dati aziendali. Il percorso prevede 150 ore di lezione, in presenza presso il Campus di Sda Bocconi, divise in 7 moduli, i quali permetteranno di accrescere la confidenza dei dipendenti con la sintassi di Python, machine learning, deep learning e data visualization.

corsera

  • Prevedere le malattie con un pc: la sfida dell’intelligenza artificiale
Secondo Giorgio Metta, direttore scientifico dell’Iit di Genova, «l’aspetto meno interessante nello sviluppo dell’intelligenza artificiale forse è proprio quello di riproduzione dell’intelligenza umana». Per Metta ci sono altri argomenti «come le scienze della vita, la medicina, la salute umana, l’ambiente e l’industria dove l’intelligenza artificiale può contribuire a risolvere tantissimi problemi interessanti». In altre parole: stiamo guardando il dito (l’Ai che dovrebbe renderci obsoleti come homo sapiens: leggi l’interesse mondiale per ChatGpt) invece della Luna (l’Ai che può contribuire a migliorare i progressi nella lotta alle malattie dell’homo sapiens). La possibilità presentata sul Journal of Clinical Oncology da un gruppo di scienziati del Mass general cancer center, in collaborazione con ricercatori del Massachusetts Institute of Technology di Boston, sembra seguire il solco di ragionamento di Metta. «Sybil — ha dichiarato la coautrice dello studio, Regina Barzilay del Jameel Clinic — è in grado di osservare un’immagine e di prevedere il rischio che un individuo sviluppi un cancro ai polmoni entro sei anni». Lo speriamo. Ma il forse è d’obbligo. Sybil è un software di intelligenza artificiale, un modello di deep learning che invece di aver imparato a giocare a scacchi o a dama cinese è stato istruito per analizzare le tomografie computerizzate del torace e vedere ciò che l’occhio umano non vede.

  • Decreto 231, tra società e manager colpe distinte
Non va confusa la responsabilità dell’amministratore con quella della società. E i giudici devono valutare con estrema attenzione la colpa di organizzazione prima di infliggere una sanzione fondata sulla violazione del decreto 231 del 2001. La Cassazione, con la sentenza 570 della Quarta sezione, ha annullato la pronuncia della Corte di appello di Milano con la quale, tra l’altro, una società era stata condannata con una misura pecuniaria per violazione delle norme a tutela del lavoro. Secondo quanto ricostruito, nel contesto di un cantiere per la realizzazione di lavori sulla tangenziale est di Milano, un lavoratore, mentre si trovava su un ponteggio collocato in galleria, in fase di smontaggio, veniva colpito da un asse di contenimento della gettata di cemento e perdeva l’equilibrio. L’assenza di sponde laterali del ponteggio provocava la caduta rovinosa dell’uomo, deceduto un’ora dopo l’evento. La società era stata ritenuta responsabile per il vantaggio derivante dall’impiego di lavoratori solo formalmente dipendenti da un’altra società e per non avere dotato gli stessi di adeguati strumenti di protezione individuale.
  • Emergenza climatica: polizze agricole in crescita +6%

 

  • Fee only anche nelle reti italiane, ma resta un mercato d’élite
  • Contenzioso. Anche la Cassazione tutela l’investitore esperto
La risposta dell’Arbitro per le controversie finanziarie è positiva: l’investitore esperto ha gli stessi diritti di essere informato di chiunque altro. La Cassazione si è pronunciata in tal senso, da ultimo con la sentenza 6 dicembre 2022, n. 35789. Si tratta di un tema molto caldo, su cui si è pronunciato in senso analogo anche l’Acf. Ricorda infatti l’avvocato Letizia Vescovini: «Tra le difese più frequenti degli intermediari, qualora sia contestata la violazione degli obblighi informativi da parte del cliente, vi è appunto quella di non esservi tenuti poiché il cliente era investitore esperto, invocando a riprova gli investimenti pregressi». La Cassazione ha stabilito che gli obblighi informativi: «non vengono meno nei confronti dell’investitore aduso ad operazioni finanziarie a rischio elevato, risultanti dalla sua condotta pregressa, seguitando a rispondere l’obbligo informativo all’obiettivo del riequilibrio dell’asimmetria del patrimonio conoscitivo-informativo delle parti in favore dell’investitore medesimo, al fine di consentirgli una scelta realmente consapevole». Nel contenzioso davanti all’Acf o davanti al giudice, l’intermediario deve dimostrare di aver diligentemente assolto agli obblighi di comportamento sanciti dal Tuf, anche in materia informativa, sia nella fase che precede la stipulazione del contratto quadro, sia dopo la sua conclusione. Spiega Vescovini: «Gli obblighi informativi possono essere attivi o passivi. I primi richiedono che l’intermediario fornisca al cliente o potenziale cliente una descrizione della natura e dei rischi degli strumenti finanziari trattati, al fine di consentirgli di adottare decisioni di investimento consapevoli. I secondi richiedono, invece, che sia il cliente, su richiesta dell’intermediario, a fornirgli notizie circa la sua esperienza in materia di investimenti, la sua situazione finanziaria, i suoi obiettivi di investimento e la sua propensione al rischio; tale raccolta di informazioni avviene tramite la compilazione dei così detti questionari di profilatura».
  • Consulenza. Nella Ue infuria il dibattito sulla remunerazione