STANGATA ANCHE SUI TASSI FISSI: +28%. SE BCE INTERVERRÀ DI NUOVO SUL COSTO DEL DENARO, L’INCREMENTO POTREBBE LIEVITARE AL 57%
di Paola Valentini
Non c’è soltanto la stangata delle bollette del gas (quasi +70% nel 2022),mitigate solo ora dall’inverno per fortuna eccezionalmente poco rigido. Da tempo anche i rincari dei mutui stanno mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie. Se per l’energia gli aumenti potrebbero frenare nei prossimi mesi dato che il prezzo del gas sta scendendo alla Borsa di Amsterdam sia per il clima sia per la minor domanda delle aziende, per quanto riguarda le rate dei finanziamenti per la casa gli aumenti probabilmente proseguiranno ancora per un po’ di tempo, almeno fino a quando la Bce non deciderà che è arrivato il momento di invertire la politica monetaria dopo i quattro rialzi dei tassi varati da luglio in avanti, i primi in un decennio.

Un’analisi di Facile.it ha calcolato che da gennaio 2022 a oggi la rata di un mutuo medio a tasso variabile è salita di oltre 160 euro, +36%, passando da 456 euro a 619 euro al mese. Le stime si riferiscono a un finanziamento a tasso variabile da 126 mila euro in 25 anni, sottoscritto a gennaio 2022, con una copertura del prezzo della casa del 70% e un tasso iniziale pari a 0,67% (Euribor tre mesi +1,25%, l’ipotesi sull’impatto dell’aumento delle rate variabili non tiene in considerazione l’ammortamento della quota capitale, elemento che potrebbe variare in base alle caratteristiche del mutuo). Per i tassi fissi, invece, è stato rilevato il miglior tasso disponibile online su Facile.it a inizio 2022. Dalla comparazione a distanza di 12 mesi emergono anche su questo fronte aumenti significativi; se per chi ha un mutuo in corso non è cambiato nulla, chi sceglie oggi di sottoscrivere questo tipo di finanziamento trova sul mercato indici più alti rispetto al passato. Guardando alle migliori offerte disponibili online, emerge che oggi per un mutuo a tasso fisso (126 mila euro in 25 anni per un immobile da 180 mila euro) i tassi di interesse partono da 3,26% (con una rata iniziale di circa 614 euro); 12 mesi fa, invece, le migliori offerte partivano da 1,05%, con una rata di circa 477 euro. Dati alla mano, quindi, questo finanziamento oggi costa circa 137 euro in più al mese, +28%, vale a dire oltre 40 mila euro in più di interessi se si considera l’intera durata dell’ammortamento.

«Nell 2022 c’è stato un aumento generalizzato degli indici dei mutui, trend che potrebbe continuare anche nel 2023, soprattutto per quanto riguarda i tassi variabili», spiegano gli esperti di Facile.it. «In un contesto di grande cambiamento e dinamicità come quello attuale, dove la distanza tra tasso fisso e variabile si è ridotta, non è sempre semplice orientarsi: basti pensare, ad esempio, che oggi ci sono sul mercato mutui variabili con indici più alti rispetto a quelli fissi». La corsa dei tassi variabili non sembra essere terminata e, anzi, la Bce è molto probabile che continui anche nel 2023 ad aumentare il costo del denaro, con inevitabili conseguenze sulle rate dei mutuatari. «Se guardiamo le aspettative di mercato, ovvero i futures, si prevede che entro giugno 2023 l’Euribor a tre mesi cresca ancora di quasi un punto e mezzo. Se queste previsioni si avvereranno, la rata mensile del mutuatario preso in esame arriverebbe addirittura a 718 euro, oltre 260 euro in più rispetto a quella sottoscritta per un mutuo a tasso variabile a gennaio 2022», concludono da Facile.it. Quindi la variazione salirebbe dal 36% al 57%. (riproduzione riservata)
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