Penny James, ceo di Direct Line, sta lottando per riabilitare l’immagine della compagnia del telefono rosso, abbattuta dal warning della settimana scorsa sugli utili della compagnia e sulla mancata redistribuzione dei dividendi che ha fatto infuriare gli investitori.

Gli azionisti, spiazzati dalla decisione arrivata a poche settimane di distanza dall’annuncio del pagamento di un dividendo di £ 200 milioni, non hanno ancora chiesto un cambio di guida, ma solo perché attendono di conoscere maggiori dettagli sugli improvvisi problemi della compagnia, attribuiti a un’imprevista ondata di sinistri causati delle rigide temperature di dicembre che hanno provocato lo scoppio di tubature e altri danni correlati che hanno interessato circa 3.000 clienti e che sono stimati in circa 90 milioni di sterline.

Secondo quanto riferisce il Sunday Times non è ancora chiaro se siamo davanti a un problema contingente che riguarda solo Direct Line o tutto il mercato assicurativo.

Intanto, Penny James ha ribadito che il calo del 25% del prezzo delle azioni della scorsa settimana a 176 centesimi “non riflette i progressi che abbiamo fatto nel posizionare l’azienda per il futuro”, ma James è convinta che i mercati finanziari cambieranno presto opinione: “Lo dimostreranno attraverso i risultati”.

I costi complessivi causati dal meteo sono saliti a 140 milioni di sterline nel 2022, superando di molto le attese (73 milioni di sterline).

Il warning sugli utili della compagnia è stato attribuito anche all’aumento dei sinistri auto e al calo del valore degli investimenti immobiliari.

Penny James è alla guida di Direct Line, compagnia proprietaria di brand importanti come Churchill e Green Flag, da maggio 2019 e, recentemente, aveva affermato che il quarto trimestre del 2022 avrebbe mostrato un miglioramento dei risultati alla fine di un anno difficile per il settore

Il Sunday Times sostiene che di potrebbe arrivare a un cambio al vertice, in modo da attirare nuovi investitori. Saranno decisive le prossime settimane e molto dipenderà dai risultati ottenuti dalle compagnie rivali, come Admiral e Aviva.