di Carlo Giuro
La Legge di Bilancio per il 2023 prevede una serie di misure in termini di flessibilità in uscita in ambito previdenziale. La finalità è quella di fornire una soluzione sia pure temporanea al venir meno al 31 dicembre dello scorso anno di Quota 102, Opzione Donna e Ape sociale, rinviando poi al nuovo anno la prosecuzione del dialogo sociale per costruire e varare una nuova riforma organica e, si spera, stabile in ambito pensionistico. Ma, accanto alla Quota 103 che dà la possibilità di andare in pensione prima di 67 anni, la legge, prevede anche un bonus per restare al lavoro. MF-Milano Finanza ne discute con Antonello Orlando, esperto di previdenza della Fondazione studi del Consiglio nazionale consulenti del lavoro.

Domanda. Quali sono le misure previdenziali previste nella Legge di Bilancio 2023?

Risposta. La manovra contiene alcune proroghe di misure sperimentali in vigore nel 2022. In particolare l’Ape Sociale, ma anche Opzione Donna che è stata in parte rivisitata. Viene introdotta una nuova forma di pensione anticipata flessibile, Quota 103, che prevede almeno 41 anni di contributi; viene anche prevista una misura di riduzione della perequazione dei trattamenti pensionistici, che lascia tuttavia spazio ad alcuni incrementi del valore lordo mensile nel 2023 e 2024 per le pensioni meno alte.

D. Quali sono i profili di convenienza di Quota 103?

R. La pensione anticipata flessibile, ribattezzata Quota 103, è accessibile a chi matura due requisiti entro la fine del 2023. In particolare, i lavoratori devono avere 62 anni di età e almeno 41 anni di contributi, che possono essere sommati in tutte le gestioni Inps. Come per le quote precedenti è prevista una finestra di attesa di tre mesi per il settore privato e sei mesi per il pubblico impiego e il divieto di cumulo reddituale fino al compimento dell’età di pensione di vecchiaia, fatta eccezione per 5 mila euro di lavoro autonomo occasionale annui. Oltre a queste limitazioni la norma prevede un valore massimo annuo: infatti dalla decorrenza della pensione fino al compimento dell’età di pensione di vecchiaia la pensione potrà avere un valore lordo mensile massimo non superiore a cinque volte il trattamento minimo previsto, per il 2023 pari a circa 36.643 euro. Questa pensione consente dunque un accesso a pensione che arriva 10 mesi prima rispetto alla pensione anticipata per le donne e poco meno di due anni prima rispetto a quella per uomini. La limitazione del valore della pensione, invece, può durare anche cinque anni.

D. Come funziona l’incentivo alla prosecuzione del lavoro oltre il pensionamento?

R. La manovra prevede che i lavoratori dipendenti che abbiano maturato i requisiti di Quota 103 possono rinunciare alla contribuzione pensionistica esonerando così il proprio datore di lavoro a versare i contributi pensionistici, pari a una spesa del 23,81% della retribuzione lorda percepita. L’opzione ha una durata variabile in quanto potrà essere attivata dalla prima decorrenza utile di Quota 103. Durante tale periodo il datore di lavoro corrisponderà al lavoratore circa il 10% in più di retribuzione, pari alla quota di contributi normalmente trattenuta al lavoratore. Un decreto attuativo atteso entro l’inizio del prossimo mese di febbraio chiarirà le modalità attuative di questo bonus in busta paga.

D. Quali porrebbero essere suggerimenti utili per consentire un definitivo sviluppo della previdenza complementare?

R. Dopo molti anni di assenza di qualsiasi intervento nella previdenza complementare, ora si discute di disegnare forme innovative di incentivo all’adesione ai fondi di secondo pilastro, ad esempio attraverso un nuovo anno zero di destinazione del trattamento di fine rapporto per i lavoratori dipendenti e con lo studio di un potenziamento delle agevolazioni fiscali: il più atteso resta l’adeguamento in aumento della soglia di deducibilità dei contributi investiti nei fondi pensione, oggi pari a 5.164 euro annui. (riproduzione riservata)
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