Anna Messia
I cartellini gialli degli arbitri, istituiti presso le autorità di controllo per risolve le controversie finanziarie in via stragiudiziale senza portare le carte in Tribunale, stanno dando buone soddisfazioni ai risparmiatori fischiando contro le banche e le società finanziarie che hanno operato in maniera non corretta. Dalla sua nascita, nel 2017, fino alla fine del 2022 l’Arbitro per le Controversie Finanziarie (Acf) istituito presso la Consob ha consentito per esempio ai risparmiatori di vedersi restituire più di 142 milioni di risarcimenti e non è stato da meno l’Abf, l’Arbitro per le Controversie Bancarie e Finanziarie, che è stato istituito presso la Banca d’Italia ancora prima dell’arbitro Consob, essendo partito ad ottobre del 2009: solo negli ultimi cinque anni gli importi medi restituiti effettivamente ai clienti grazie al suo ntervento sono stati di oltre 20 milioni di euro l’anno.

Una cessione contesa. Nel caso dell’arbitro Consob il motivo del contendere è legato in gran parte agli investimenti finanziari, mentre per quanto riguarda quello istituito presso la Banca d’Italia la principale causa dei ricorsi dei risparmiatori ha riguardato i finanziamenti, in particolare lo strumento della cessione del quinto dello stipendio, oltre ai mezzi di pagamento. L’ultima rilevazione sull’Abf, che fotografa il terzo trimestre 2022, ha evidenziato 3.530 ricorsi ricevuti dall’arbitro bancario e finanziarioche riguardano prevalentemente operazioni finanziarie sulla cessione del quinto (19%) ma anche controversie sorte per la gestione dei conti correnti (13%) o delle carte di credito (13%), con buona soddisfazione dei risparmiatori. Circa il 33% dei ricorsi è stato infatti accolto, cui si aggiunge un altro 20% di ricorsi cessati per rinuncia del ricorrente o perché è venuta meno la materia del contendere. Mentre poco più della metà delle domande (il 47%) è stato respinto.

Pronunce rispettate. Ai due già operativi sta per aggiungersi un terzo arbitro (Aas), che sarà istituito presso l’Ivass per dirimere tutte le controversie in ambito assicurativo. «Il nuovo organismo è in dirittura d’arrivo», ha dichiarato di recente il presidente dell’Ivass e direttore generale della Banca d’Italia Luigi Federico Signorini ricordando che, come per gli altri arbitri, l’Aas avrà una struttura indipendente dall’autorità, che però gli fornirà tutto il supporto necessario per l’avvio. L’obiettivo è sempre lo stesso: consentire ai clienti di ottenere una decisione sulla controversia in tempi rapidi, senza costi e senza obbligo di assistenza legale. Benché le decisioni degli arbitri non siano vincolanti hanno comunque l’effetto di spronare gli operatori di mercato a uniformarsi alle sue pronunce, come dimostrano le percentuali di adesione alle decisioni, che restano molto elevate. Anche se va segnalata un’eccezione significativa che si è registrata nel 2021 con la restituzione ai clienti che avevano fatto ricorso all’Abf di 20 milioni di euro nonostante i collegi dell’ Arbitrio Bancario e Finanziaria di Banca d’Italia avessero riconosciuto ai ricorrenti un ammontare ben più alto, pari a 31 milioni.

Nuova incognita Lexitor. La differenza degli 11 milioni di euro che non sono stati restituiti dagli intermediari riguarda in particolare operazioni di cessione del quinto dello stipendio (oltre a Buoni Fruttiferi Postali) e ora ci si chiede come la recente pronuncia della Corte Costituzionale italiana sulla sentenza Lexitor, che ha riconosciuto il diritto ai risparmiatore che ha estinto anticipatamene il finanziamento di vedersi restituire i costi sostenuti anche nel periodo 2010-2019, inciderà su queste partite. Non solo; la Lexitor e la pronuncia della Consulta, secondo alcune interpretazioni, potrebbero essere estese anche ai mutui, con il rischio di generare una una valanga di nuovi ricorsi. Questioni su cui gli stessi membri dei collegi dovranno fare rapidamente chiarezza per dare una linea quanto più condivisa al mercato.

Da Acf 28 mila euro. Intanto in questi anni, come rilevano da Consob, l’effetto benefico dell’avvio dell’operativa degli arbitri è stato «il progressivo allineamento delle prassi operative degli intermediari agli orientamenti applicativi della normativa di settore via via elaborati dal collegio Acf che ha consentito di sterilizzare a monte molti dei motivi dei conflitti insorti». A questa si è aggiunta la Mifid II, che ha rafforzato i presidi a tutela degli investitori retail, ma l’intervento degli arbitri resta comunque fondamentale se si considera che i 18 milioni di euro di risarcimenti che sono stati liquidati nel 2022 in seguito alle decisioni dell’Acf rappresentano una media di 28 mila euro per risparmiatore.

Ora l’arbitro delle polizze. Intanto, come detto, a scaldarsi per scendere in campo c’è anche l’arbitro che si occuperà del settore assicurativo. L’avvio è atteso per i prossimi mesi; il ministero della Giustizia ha già dato il suo via libera al decreto predisposto dal ministero delle Imprese e del Made in Italy (ex Mise). Il testo è al momento in attesa del disco verde da parte del Consiglio di Stato e subito dopo sarà posto in pubblica consultazione dall’Ivass. A differenza dell’altro Abf, quello assicurativo almeno in una prima fase avrà un solo collegio a Roma, ma di certo anche il nuovo arbitro farà sentire il suo fischio. (riproduzione riservata)