L’ANIA ha elaborato i dati relativi al monitoraggio degli investimenti del settore assicurativo al fine di osservare e valutare gli eventuali effetti delle plusvalenze e minusvalenze latenti sul portafoglio complessivo.

L’indagine rileva essenzialmente le varie forme di investimento per le sole polizze di Classe C (si escludono quindi gli investimenti relativi alle polizze linked e ai fondi pensione, cosiddette di classe D). I dati sono valutati secondo i principi contabili nazionali.

Alla fine del mese di dicembre 2022, il valore corrente dello stock di investimenti per la Classe C sfiorava i 670 miliardi. Di questi, l’86% (576 miliardi) è relativo al settore Vita mentre solo il restante 14% è relativo al settore Danni (94 miliardi). Considerando entrambi i settori, circa il 57% è stato impiegato in investimenti di natura durevole mentre il restante 43% in investimenti non durevoli.

Nel complesso il saldo tra plusvalenze e minusvalenze latenti a fine dicembre 2022 è stato negativo e pari a -51 miliardi (oltre 120 miliardi in meno rispetto al saldo registrato a fine 2021 e in linea con quanto rilevato a fine settembre 2022): il settore Danni registrava a fine dicembre un saldo positivo di circa 5 miliardi mentre il settore Vita un saldo negativo che superava i 56 miliardi.

Gran parte del saldo negativo registrato alla fine dell’anno è da imputare al comparto obbligazionario (corporate e titoli di Stato) che nel complesso registrava un saldo negativo e pari a circa -65 miliardi. Positivo l’apporto al saldo da parte del comparto azionario che registrava invece un saldo positivo e in crescita.

Andando più nel dettaglio, il grafico successivo relativo agli investimenti in azioni evidenzia appunto come il saldo sia rimasto sempre positivo negli ultimi trimestri osservati; in
particolare, dopo una lieve decrescita registrata a partire dalla fine del 2021 che aveva portato il saldo a registrare valori inferiori ai 10 miliardi, a fine dicembre 2022 le plusvalenze nette del comparto azionario sfioravano i 14 miliardi. Il saldo è per la quasi totalità relativo ad investimenti durevoli.

Il saldo del comparto delle obbligazioni corporate è passato invece da 7,2 miliardi di fine dicembre 2021 a -17 miliardi di fine dicembre 2022 in lieve miglioramento rispetto a settembre quando sfiorava i -20 miliardi. Nel dettaglio, a partire da marzo il settore ha iniziato a registrare minusvalenze nette sui titoli non durevoli; in particolare a fine settembre e a fine dicembre le minusvalenze nette su titoli obbligazionari non durevoli sono state rispettivamente -11,7 e -10,0 miliardi.

Per quanto riguarda i soli titoli di Stato, infine, le plusvalenze nette a fine dicembre sono state negative e pari a quasi -47 miliardi, -92 miliardi rispetto alla fine del 2021. In particolare, si rileva come anche per questo comparto il settore abbia iniziato a registrare minusvalenze nette nel comparto non durevole a partire dalla fine del mese di giugno: sono state pari a -11,9 miliardi le minusvalenze nette non durevoli di fine 2022.