di Elena Dal Maso
Le pmi di Borsa Italiana hanno bisogno di liquidità per crescere. E i fondi sono disponibili, basta usarli. E’ questo, in sintesi, il messaggio di Franco Gaudenti, presidente di EnVent capital markets, al governo e agli investitori istituzionali. La società, con sede a Londra e Milano, è advisor delle pmi sul segmento Egm, quello riservato ai titoli più piccoli, sia per ipo che nel caso di operazioni straordinarie. «Un mercato dei capitali adeguato ad accompagnare la crescita del sistema delle pmi italiane è un fattore imprescindibile per la definizione della politica industriale», spiega Gaudenti. Secondo cui è «necessario che la politica e le istituzioni implementino interventi e misure mirate all’espansione del public equity in quanto funzione di sostegno alla crescita delle pmi». Ecco perché sarebbe importante «promuovere e accompagnare la nascita di fondi di fondi e fondi chiusi, come gli Eltif (possono essere migliorati) che investano in strumenti finanziari dedicati alle società quotate per aumentare significativamente il numero – oggi insufficiente – di investitori professionali e istituzionali, società di gestione, asset manager con prodotti e strumenti specializzati nella asset class delle pmi e small cap quotate» dal momento che il mercato italiano è «ampiamente sottodimensionato in confronto ad altre piazze finanziarie europee». Ed è proprio un intervento di questo tipo che consentirebbe di «superare alcune differenze strutturali che danneggiano il mercato azionario italiano quali: sottovalutazione, ridotte capitalizzazioni di mercato, liquidità scarsa», spiega Gaudenti.
Interventi che poi producono «rapidamente effetti positivi arricchendo anche il bacino di investitori specializzati attivi sulla piattaforma comune di mercato, senza i quali resterebbe poco significativa». Da questo discende il coinvolgimento di attori importanti, prosegue Gaudenti, quali «assicurazioni, fondi pensione, casse di previdenza e fondazioni che dovranno allocare risorse significative da investire in pmi quotate nei mercati dedicati».
Attualmente esiste un problema sia di domanda, sottolinea l’esperto, con «pochissimi investitori professionali specializzati con prodotti-fondi e competenze per investire in small cap, che di offerta, ovvero le aziende che si quotano sono pochissime rispetto al bacino disponibile con caratteristiche adeguate». Senza dimenticare i «delisting sempre più frequenti e le imprese che si dirigono su piazze estere per normative e tempi di esecuzione attraenti e certi», prosegue su un tema più volte raccontato da MF-Milano Finanza.
Gli investimenti sull’Egm dovrebbero essere «pazienti e attivi da parte di un ampio numero di operatori specializzati al fianco di imprese e imprenditori» e non un fenomeno mordi e fuggi, conclude Gaudenti. (riproduzione riservata)
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