DICEMBRE DA RECORD PER LA RACCOLTA DI MEDIOLANUM, ANIMA E FINECO. E ORA LE SGR PREVEDONO BILANCI AI MASSIMI STORICI
di Marco Capponi
Il 2021 del risparmio italiano si chiude così come era iniziato: nel segno del gestito. A confermare la tendenza da record dell’asset management sono arrivati ieri i dati di raccolta e patrimonio di tre delle principali società italiane quotate attive nel settore: Banca Mediolanum, Anima e Fineco.

Quanto a Banca Mediolanum, a dicembre l’istituto guidato dall’amministratore delegato Massimo Doris ha registrato risultati commerciali positivi per 1,7 miliardi di euro, 899 milioni dei quali attribuibili all’asset management. Nei 12 mesi la voce del gestito ha messo a segno una raccolta positiva per 6,7 miliardi, in crescita annua del 62%. Guardando ai soli fondi, gestioni e unit-linked, la raccolta pari a 6,8 miliardi ha registrato «una crescita dell’86% rispetto al 2020, rimarcando ulteriormente il successo della nostra strategia di pianificazione finanziaria», ha sottolineato Doris. In totale la raccolta netta di dicembre è stata positiva per 1,3 miliardi, che hanno portato il totale dei 12 mesi a 9,2. L’amministrato, seppur in attivo per 2,5 miliardi, è diminuito dai 3,6 del 2020. La banca ha inoltre reso noto che, grazie all’andamento dei mercati e della gestione durante l’anno appena concluso, il contributo delle commissioni di performance è stimato intorno ai 345 milioni, di cui 33,4 già contabilizzati nei nove mesi.

Soglia del miliardo di euro superata a dicembre anche per Anima: la sgr ha registrato nel mese una raccolta positiva pari a 1,1 miliardi, divisi tra i 457 milioni di fondi aperti e alternativi e i 599 milioni delle gestioni individuali. Gli afflussi netti di gestito, escluse le deleghe amministrative di Ramo I, sono arrivati nei 12 mesi a 6,1 miliardi, in forte crescita dai 657 milioni di fine 2020. Il patrimonio del gruppo al 31 dicembre era pari a 204 miliardi, lasciando presagire, «secondo indicazioni preliminari di bilancio, i migliori risultati economici della storia», ha commentato l’ad Alessandro Melzi d’Eril.

Dicembre da record infine per Fineco, che ha portato a termine il mese di raccolta più elevata di tutto il 2021, trainata ancora una volta dalla componente gestita. Nel mese gli afflussi complessivi hanno superato 1,4 miliardi con 834 milioni riconducibili all’asset management. La raccolta netta ha raggiunto così nei 12 mesi i 10,7 miliardi, in crescita del 15% rispetto ai 9,3 del 2020. Il gestito, pari a 7,3 miliardi, ha costituito il 68% degli afflussi annuali totali (+70% annuo). Il patrimonio di Fineco al 31 dicembre risultava a 107,9 miliardi, in crescita annua del 18%. In particolare, le masse del private banking si sono attestate a 48,8 miliardi: +26%. Per Alessandro Foti, amministratore delegato e direttore generale di Fineco, «la costante accelerazione della raccolta gestita conferma l’efficacia del modello di business e la capacità dei consulenti di accompagnare i clienti nelle scelte di investimento». (riproduzione riservata)
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