Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Gli affari illeciti in criptovalute sono raddoppiati nel 2021, ma in rapporto al totale transato hanno toccato il minimo storico. L’anno scorso, secondo una ricerca di Chainalysis, i portafogli associati ad attività criminali hanno ricevuto valute digitali per 14 miliardi di dollari, in netto aumento rispetto ai 7,8 miliardi del 2020. La somma record rappresenta però soltanto lo 0,15% dei 15.800 miliardi scambiati in bitcoin & co. Complice il rialzo stellare del mercato, infatti, i volumi legittimamente transati in criptovalute sono cresciuti del 567%, più che compensando l’incremento di truffe, furti e riciclaggio.
Dopo il 2020 delle chiusure e degli isolamenti imposti della pandemia gli italiani sono tornati a spendere e fare acquisti importanti, cercando di recuperare parte del tempo perduto. Un indicatore di questa tendenza è dato dal volume delle richieste di prestiti censito da Crif nel suo barometro annuale, consultato in anteprima da MF-Milano Finanza. Nel corso dei 12 mesi appena conclusi, dice l’indagine, le richieste di finanziamento sono aumentate del 24% rispetto al 2020, con un significativo incremento (+36,1%) dei prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi come mezzi di trasporto, articoli d’arredamento o d’elettronica ed elettrodomestici.
Alla luce del nuovo Codice della crisi d’impresa, viene da chiedersi se le tecniche di gestione del rischio di insolvenza delle imprese italiane e l’attuale sistema normativo riguardo le regole in tema responsabilità degli organi di controllo siano o meno efficienti. A questo tema hanno cercato di rispondere l’Associazione Italiana Dottori Commercialisti (Aidc-Milano), l’Associazione studi legali associati (Asla) e il gruppo di ricerca di Scienze giuridiche della Scuola universitaria superiore Iuss Pavia nel position paper «Insolvenza delle imprese e responsabilità degli organi di controllo: un approccio analitico risk-based», che sarà presentato l’11 gennaio, visionato in anteprima da MF-Milano Finanza e al quale hanno collaborato Luciano Castelli, equity partner presso Lca Studio Legale, Edoardo Ginevra dell’Aidc-Milano e Alberto Monti professore Iuss Pavia.

Forse ci sarà un momento in cui la maggior parte delle persone comprerà l’auto online ma non è questo. Così come, probabilmente, ci sarà un momento in cui italiani, americani, tedeschi rinunceranno all’auto personale per servirsi di car sharing o mezzi pubblici, ma ancora non è arrivato. Lo studio globale 2022 di Deloitte sul settore automobilistico conferma questi due punti fermi del rapporto fra i consumatori e le auto in tutte le latitudini e ribadisce anche l’interesse verso i veicoli elettrici e ibridi, verso i quali gli italiani mostrano una grande apertura, maggiore di quella dei cittadini di molti altri paesi, pur restando frenati da alcuni dubbi duri da eliminare.

  • Ape sociale, quota 102 e opzione donna anticipano l’addio al lavoro
La legge di Bilancio proroga, nel 2022, due forme di pensionamento anticipato e uno scivolo previdenziale. Per quest’ultimo, cioè l’Ape sociale, vengono modificati alcuni requisiti di accesso in senso favorevole ai lavoratori. Opzione donna è riproposta con caratteristiche uguali a quelle del 2021. Quota 102 riproduce quota 100, ma innalza il requisito anagrafico minimo, portato da 62 a 64 anni. L’Ape sociale è una forma di accompagnamento alla pensione di vecchiaia (o ad altra pensione se maturata prima) che possono utilizzare alcune categorie di persone a partire dai 63 anni di età e con un minimo di anni di contributi diversificato. Prevede l’erogazione, in dodici mensilità annue, di un assegno pari alla pensione maturata al momento della domanda di Ape, ma comunque non superiore a 1.500 euro lordi.
  • Insurtech, l’Italia accelera: 280 milioni di investimenti Ma l’Europa va più veloce