Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

Oggi probabilmente potremo riflettere sull’indirizzo che la Consob avrà deciso di impartire per i casi di formazione di liste di candidati ai vertici di società, come nel caso delle Generali. Intanto, la contesa nel Leone tra le due formazioni di azionisti diventa più aspra e si predispongono gli strumenti fondamentali perché siano evidenti le differenze nella qualità della governance, con le liste dei candidati agli organi aziendali, e nei programmi.
L’acquisto delle 600 filiali di Ubi, il blitz sulla Banca Popolare di Sondrio e, da ultimo, l’offerta su Carige fanno oggi di Unipol-Bper uno dei soggetti più attivi nella finanza italiana. Un attivismo che nei prossimi anni potrebbe dar vita a quel terzo polo bancario di cui da lungo tempo si dibatte. Se la compagnia guidata da Carlo Cimbri non vuole tirare il freno, anche i suoi azionisti storici stanno affrontando un periodo di cambiamento. Lo dimostrano le iniziative che negli ultimi mesi hanno messo in campo le holding che riuniscono i principali soci di Unipol, da Holmo a Cooperare fino alla neonata Koru.
Entro la settimana, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, è previsto un incontro tra l’Ivass e i vertici della compagnia triestina. Un appuntamento che era stato fissato precedentemente ma che a questo punto è destinato ad allargarsi a nuove questioni. L’istituto presieduto dal direttore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini, tra le altre cose, sarebbe intenzionato a chiedere dettagli sulle lettere con cui i due consiglieri, Francesco Gaetano Caltagirone e Romolo Bardin, hanno motivato le dimissioni nei giorni scorsi.
Una nuova proposta è stata recapitata sul tavolo del confronto sulla nuova riforma previdenziale: pensione a discrezione dei lavoratori e indipendentemente dai contributi maturati con una penalizzazione del 3% su ogni anno di anticipo rispetto a quella di vecchiaia. Un taglio che riguarderebbe però esclusivamente la parte retributiva della pensione. L’ipotesi è stata formulata da Michele Reitano, membro della Commissione tecnica istituita dal ministero del Lavoro per studiare la questione della separazione dell’assistenza dalla previdenza, che suggerisce anche una tutela previdenziale per tutte le categorie di lavoratori più fragili.
Attraverso la propria finanziaria Rci, il gruppo Renault ha scelto Axa Assicurazioni per gestire l’assicurazione della flotta retail e-business, con contratti di finanziamento, leasing e noleggio. L’accordo prevede soluzioni assicurative «appositamente studiate per le caratteristiche di tutto il parco auto, con servizi finanziari attivi, facendo evolvere l’offerta già ideata per il gruppo Renault nel 2014, in virtù di un’innovazione di contenuti e un forte ricorso alla digitalizzazione», spiega la società.

Cattolica assicurazioni ha ricevuto dall’Ivass il via libera alla decisione del consigio di amministrazione sul venir meno della necessità di procedere all’esecuzione della seconda tranche di aumento di capitale da 200 milioni di euro.
Allianz Real Estate, che agisce per conto di diverse società del gruppo assicurativo tedesco, e Vgp, che realizza e fornisce parchi logistici e semi-industriali di alta qualità, hanno creato una nuova joint venture alla pari.
Vhv Allgemeine Versicherung (gruppo Vhv) e Itas Mutua intensificano la loro pluriennale cooperazione nell’assicurazione dei rami property. Vhv acquisirà il 91,1% di Assicuratrice Val Piave, con sede a Belluno, controllata da Itas. L’operazione, i cui aspetti economici non sono stati resi noti, è soggetta all’approvazione delle autorità italiane. La chiusura è prevista in primavera. I molti anni di proficua collaborazione con Itas e la possibilità di rilevare Assicuratrice Val Piave offrono a Vhv l’opportunità di espandere molto più rapidamente l’attività in Italia e di posizionarsi come assicuratore specializzato nel settore delle costruzioni nel mercato del Nord Italia. La denominazione della società sarà mantenuta e l’attività esistente di Val Piave continuerà.

- «Nel Tirreno un vulcano sottomarino ma non ne conosciamo quasi nulla»
Esistono nel mondo altri vulcani come l’Hunga Tonga-Hunga Ha’apai che ha causato il disastro delle isole Tonga? La risposta, pur essendo affermativa, non è immediata perché i vulcani sottomarini sono giganti nascosti, spesso discreti, almeno fino a quando non decidono di uscire dall’anonimato. E anche quando si mostrano sono difficili da monitorare, come nel caso del più grande vulcano sottomarino dell’Europa e dell’area del Mediterraneo, il Marsili, che si trova nell’asse tra Palermo e Napoli ed è stato scoperto solo tra le due guerre mondiali. «Sulla Terra — spiega l’accademico dei Lincei e presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), Carlo Doglioni — vi sono in media sempre 40-50 vulcani attivi. Non abbiamo ancora informazioni dirette e diffuse dei vulcani attivi sottomarini, specie se non emergono dal livello del mare con materiale esplosivo o effusivo. Sappiamo che il fondo dell’Oceano Pacifico è costellato da migliaia di vulcani, ma ne conosciamo solo una piccola parte. I vulcani sottomarini sul lato occidentale del Pacifico sono legati alla subduzione, la discesa della litosfera, il guscio esterno della Terra spesso circa 100 km, dentro il mantello terrestre».
- La lista delle Generali va avanti: indipendenti in maggioranza
Generali va avanti sulla lista del consiglio. Martedì sera il board in una seduta-fiume durata otto ore ha vagliato la rosa di candidabili, una trentina di nomi in una «long list» che andrà ridotta da qui a metà marzo, in vista dell’assemblea del 29 aprile che deve rinnovare i vertici del Leone. I criteri di selezione sono ampi: internazionalità, diversità, mix di competenze, parziale continuità con il board uscente, maggioranza di indipendenti; tra i nomi in lizza ci sarebbero quelli dello stesso Galateri — sebbene al quarto mandato perda il requisito dell’indipendenza — degli attuali consiglieri Diva Moriani, Ines Mazzilli, Clemente Rebecchini, Antonella Mei-Pochtler, Lorenzo Pellicioli ma anche potenziali presidenti esterni, come Emma Marcegaglia, oltre al ceo Philippe Donnet da riconfermare per un terzo mandato. Ieri è circolato anche il nome di Andrea Guerra, già ceo di Luxottica e alla guida di Lvmh hospitality.

- Generali, la lista del cda all’esame Consob
Acque agitate in Consob, dove ieri il collegio dei commissari ha avviato la disamina del dossier Generali e la continuerà oggi. Ma a un mese dalla fine della consultazione del mercato sulla bozza del “richiamo di attenzione” sulle liste dei vertici presentate dai cda uscenti casus belli a Trieste – la Commissione non è vicina a un testo finale. Non è detto, poi, che il documento darà risposte ai tre quesiti sollevati due mesi fa da Francesco Caltagirone, uscito polemicamente dal cda Generali giovedì. Già la scelta, insolita, di fare un “richiamo” anziché dare certezze al mercato aveva diviso i cinque commissari, due dei quali vi si opposero. E sotto Natale, quando i legali di Caltagirone chiesero l’accesso agli atti della consultazione (chiusa il 17 dicembre), Consob lo ha negato, con tre voti contrari e due favorevoli. Nelle due tornate risulta abbia votato nella maggioranza, risultando decisivo, Carmine Di Noia, commissario che ha presentato le dimissioni dal 7 febbraio, per andare all’Ocse. A sostituirlo, Mario Draghi in persona avrebbe designato il manager Ibm Carlo Comporti: ieri c’è stato il voto a lui favorevole della Commissione Finanze della Camera, dopo quello del Senato.

- Rischi d’impresa, se la polizza non basta più
«I rischi sistemici per il mondo delle imprese stanno aumentando. A fronte di questo le coperture assicurative riducono il proprio perimetro e aumentano i premi. Una situazione complessa che può generare molti problemi al mondo delle grandi imprese e a maggior ragione a quello delle medie e piccole». A parlare è Gianmarco Tosti, Head of Mediterranean ed Italy Country manager di WTW (Willis Towers Watson), multinazionale della consulenza assicurativa quotata al Nasdaq, con ricavi globali di oltre 9 miliardi di dollari, 45mila dipendenti di cui 550 in Italia. Wtw, è reduce da una mancata fusione con Eon, bocciata dall’Authority antitrust Usa, per una potenziale posizione dominante e si sta avviando verso una soluzione stand alone.
- Tutela dei giovani, due opzioni sul tavolo
Una pensione di garanzia modellata anche sui periodi contributivi scoperti, come quelli di formazione, e il più possibile vicina ai mille euro con un’integrazione ad hoc del metodo di calcolo contributivo dell’assegno. In alternativa un trattamento che assicuri una prestazione di importo commisurato agli anni di contribuzione effettivi o valorizzati e all’età del ritiro, in linea con la logica del sistema contributivo. Sono queste le due proposte per la tutela previdenziale dei giovani con carriere discontinue dalle quali partirà oggi la discussione al primo dei tre tavoli tecnici che governo e sindacati hanno individuato con l’obiettivo di giungere a soluzioni condivise per correggere la legge Fornero. Un round, quello odierno, che servirà anche per affrontare il delicato capitolo dei trattamenti previdenziali delle donne.
- Pensioni, -3% l’anno sul retributivo
Diventa sempre più ampio il ventaglio di ipotesi per rendere più flessibile dal 2023 la legge Fornero. In attesa che, dopo la conclusione della partita per l’elezione del capo dello Stato, governo e sindacati affrontino il capitolo della flessibilità in uscita, che è più delicato del confronto in corso sulle pensioni, sul tavolo arriva un’altra proposta, allegata alla relazione di fine mandato presentata ieri dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (Civ) dell’Inps insieme alla rendicontazione sociale 2017-2021. A metterla nero su bianco in forma di “valutazione esperta” sulle prospettive del sistema pensionistico è Michele Reitano, membro della Commissione tecnica istituita dal ministero del Lavoro per studiare le possibilità di separare le voci assistenziali da quelle previdenziali, che suggerisce di porre fine al susseguirsi di misure eterogenee per aprire canali d’uscita limitati e ristretti, come ad esempio Quota 100 e, dal 1° gennaio 2022, Quota 102.
- Generali, Ivass chiede di vedere le lettere di Bardin e Caltagirone
Una richiesta di informazioni. Per ora Ivass si è mossa in questi termini. L’autorità di Vigilanza ha fatto arrivare sul tavolo del vertice delle Generali una missiva nella quale di fatto chiede aggiornamenti rispetto agli ultimi avvenimenti, ossia le doppie dimissioni e le accuse mosse da Francesco Gaetano Caltagirone e da Romolo Bardin (rappresentante di Leonardo Del Vecchio) rispetto alle dinamiche di governance. In particolare, stando a quanto riportano diverse fonti finanziarie, dopo avere intensificato la dialettica con le prime linee della compagnia, l’Authority ha domandato di conoscere le lettere con cui i due consiglieri hanno annunciato l’uscita dal board.
- Rischia tempi lunghi l’esame Consob
Il collegio della Consob ha avviato l’esame dell’esito della consultazione al mercato sulla procedura di presentazione della lista per il cda da parte del board uscente. Ma ben poco cammino è stato compiuto rispetto all’impasse in cui l’Autorità si trova già da settimane con l’esplosione della conflittualità tra Mediobanca e il fronte dei pattisti, Del Vecchio e Caltagirone, sulla governance delle Generali. Il presidente della Consob, Paolo Savona, e i commissari – tra i quali era presente anche Carmine Di Noia, che uscirà dall’Autorità il prossimo 6 febbraio – hanno preso atto del resoconto presentato dagli uffici a valle della consultazione. Nella sostanza, secondo quanto si apprende, le strutture tecniche non hanno tratto dai numerosi spunti arrivati dal mercato elementi tali da mutare l’impostazione già espressa nei mesi scorsi. Un orientamento in base al quale, in mancanza di una previsione di legge, un arbitro non vieta consuetudini adottate dal mercato ma non può nemmeno dare loro legittimità, soprattutto se è in atto uno scontro di potere. Il nodo, dunque, resta quello che si era presentato nell’autunno scorso.
- Tesla, gruppo di soci chiede risarcimento da 13 miliardi
La storia imprenditoriale di Elon Musk, ceo di Tesla e Space X, si arricchisce continuamente di capitoli che sarebbero materia da film. L’ultimo è che un gruppo di azionisti del produttore di auto elettriche accusano il vulcanico Musk di avere costretto il consiglio di amministrazione della società a un accordo, nel giugno 2016, per l’operazione SolarCity. Una fusione da 2,8 miliardi di dollari, (SolarCity, primo produttore e installatore di pannelli solari negli Usa, è confluita in Tesla Energy) per la quale gli azionisti hanno chiesto un risarcimento monstre di 13 miliardi. L’accusa è che l’operazione sia stata un salvataggio orchestrato da Musk per trarne un profitto personale e a danno degli azionisti di Tesla.
- Itas Mutua alla svolta tecnologica «Una fintech per rateizzare i premi»
Anno pieno di novità per Itas Mutua, la compagnia assicurativa più antica d’Italia (ha compiuto 200 anni nel 2021). Ieri il gruppo trentino ha annunciato di avere concordato con la compagnia tedesca VHV Allgemeine Versicherung Ag la cessione del 91,1% della controllata Assicuratrice Val Piave, focalizzata nell’area del Veneto e del Friuli dove opera nel ramo danni, con un peso del 3% sulla raccolta complessiva del lavoro diretto del Gruppo Itas.