Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Distingue frequenter: vale a maggior ragione oggi per il caso Generali e il ruolo delle authority competenti in materia. E’ bene evitare una commistione tra la questione del parere richiesto da Franco Caltagirone a proposito della lista del consiglio di amministrazione da un lato e le successive contestazioni, in sede di dimissioni dalle cariche societarie, dello stesso Caltagirone e di Romolo Bardin dall’altro. Come è noto, per la lista del consiglio, che le Generali hanno deciso di adottare, la Consob ha promosso una consultazione pubblica con la scelta evidente di porre il problema in linea generale, non per una risposta diretta al caso specifico.
Nel giorno in cui il consiglio delle Generali era riunito per dare il via libera alla long list per il rinnovo della governance d’aprile, a tenere banco è stata una nuova possibile defezione tra i membri. Intenzionata a fare un passo indietro sarebbe Sabrina Pucci, consigliere indipendente considerata vicina a Crt. Voci che si sono rincorse in serata, con il cda terminato dopo che questo giornale è andato in stampa.
Ora è ufficiale: per il mercato auto europeo la crisi dei chip è stata peggio della pandemia. Stando ai dati diffusi dall’Acea, nel 2021 le immatricolazioni nei 30 Paesi del continente sono diminuite dell’1,5% rispetto al 2020, fermandosi a meno di 11,8 milioni di unità. Un dato a dir poco deludente se si considera la base di confronto favorevole e che equivale a una perdita di 4 milioni di vendite rispetto al 2019. Pochi Paesi si sono salvati dal tracollo che in Regno Unito ha portato le immatricolazioni indietro di 30 anni, sui livelli del 1992 e in Germania ha causato un calo del 10% rispetto al già nero 2020

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  • Generali, la lista dei trenta Soci alla battaglia del rinnovo
Uno per uno, il vaglio di una trentina di nomi di «candidabili» per il prossimo consiglio di amministrazione di Generali: sarebbe bastato già solo questo ordine del giorno perché quello convocato ieri pomeriggio alle 14.30 dal presidente Gabriele Galateri diventasse un board-fiume. E infatti è terminato alle 22:15. Ma c’erano anche due convitati di pietra: i consiglieri dimissionari Francesco Gaetano Caltagirone, azionista all’8% di Generali, e Romolo Bardin, ceo di Delfin, la holding di Leonardo Del Vecchio che ha il 6,6%. Hanno sbattuto la porta a pochi giorni l’uno dall’altro, muovendo critiche pesanti al board, fra l’altro proprio sulle modalità di costituzione di questa «lista del cda» in vista dell’assemblea del 29 aprile: accuse respinte a caldo, in maniera altrettanto netta, da Galateri e ieri anche dagli altri amministratori. In tarda serata, una nota di due righe di Generali: «Nel corso della riunione il consiglio, a maggioranza, ha respinto categoricamente le motivazioni addotte nelle comunicazioni di dimissioni, rimarcandone l’assoluta infondatezza e censurandone il carattere spesso offensivo».

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  • Cenere e morte Tonga è devastata “Qui un disastro senza precedenti”
Non esiste più nemmeno una casa sull’isola di Mango. Questo piccolo isolotto di appena 60 abitanti, così come le vicine Atata e Fonoifua, è un deserto di cenere e detriti, alberi spazzati dallo tsunami generato dopo la grande eruzione. Tre le vittime accertate finora, ma potrebbero essere molte di più. La stima dei danni, sulle circa 170 isole dell’arcipelago, è ancor più complessa in assenza di comunicazioni. Niente telefoni e internet: per riparare il cavo che corre lungo il Pacifico e collega Tonga con il mondo potrebbero volerci settimane.
  • Generali, il consiglio replica a Caltagirone e Bardin “Loro motivazioni offensive”
Il cda di Generali non ci sta a passare per un covo di “ostacolatori” della governance di una tra le maggiori aziende italiane, che gestisce 680 miliardi di risparmi e premi assicurativi. Così, nella lunga riunione iniziata ieri pomeriggio e finita a tarda sera, l’organo di gestione triestino ha respinto le accuse messe per iscritto dal socio ed ex vicepresidente Francesco Gaetano Caltagirone giovedì scorso; e riprese, con meno enfasi, dal consigliere Romolo Bardin con le proprie dimissioni. «Il cda, riunitosi sotto la presidenza di Gabriele Galateri di Genola, ha preso atto delle dimissioni dei consiglieri Francesco Gaetano Caltagirone e Romolo Bardin. Nel corso della riunione il consiglio, a maggioranza, ha respinto categoricamente le motivazioni addotte nelle comunicazioni di dimissioni, rimarcandone l’assoluta infondatezza e censurandone il carattere spesso offensivo». Parole ancor più dure rispetto a quelle della prime due repliche di Galateri alle due dimissioni. Parole che potrebbero preludere a strascichi legali, da una parte o dall’altra. L’espressione «a maggioranza», tra l’altro, sembra indicare il parere contrario del consigliere Paolo Di Benedetto, già altre volte solidale con gli esponenti del patto a tre formato da Caltagirone, Del Vecchio e Fondazione Crt.

  • Generali, passo avanti sulla lista Altra uscita dal Comitato nomine
  • Il dossier torna sul tavolo Consob Comporti: «Risposte veloci»