L’ultima Legge di Bilancio (n. 234/2021) non porta novità significative in materia di previdenza, ma piuttosto molte conferme, come la fine della pensione “Quota 100” sostituita dalla “Quota 102”, il rinnovo di un anno di “Opzione donna” e dell’”Ape sociale” con l’ampliamento delle rispettive platee.

Quota 102. Nel 2022 si potrà accedere alla pensione con 64 anni di età e 38 di contributi. Alla nuova prestazione si continuano ad applicare tutte le regole già note per la “Quota 100”. In particolare, il divieto di cumulo redditi da lavoro pensione, la facoltà di utilizzare la contribuzione mista per raggiungere il requisito contributivo di 38 anni, tranne la contribuzione presente nelle Casse professionali. Il regime delle “finestre mobili”, ossia tre mesi. Viene inoltre confermato che il diritto conseguito entro il 31 dicembre 2022 possa essere esercitato anche negli anni successivi, per via della cosiddetta “cristallizzazione” del requisito.

Ape Sociale. Rinnovata anche nel 2022 l’“Ape sociale”, ossia la possibilità di ricevere, in attesa di maturare l’età per la pensione di vecchiaia (67 anni anche nell’anno 2022), il pagamento di un sussidio mensile d’importo massimo di 1.500 euro lordi a carico dello Stato.

Opzione donna. Rinnovata di un anno anche la cosiddetta “Opzione donna”. Una forma di prepensionamento, rivolta alle lavoratrici, comprese le consulenti finanziarie quindi, che hanno accumulato, entro il 31 dicembre 2021, 59 anni di età (58 le dipendenti) e 35 anni di contributi. Nulla di nuovo anche per la cosiddetta “finestra” riguardo alla percezione del primo rateo della pensione: 18 mesi (12 per le dipendenti).(riproduzione riservata)
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