ALLO STUDIO ALTRI 450 MILIONI DI INCENTIVI PER COMPRARE VEICOLI A BASSE EMISSIONI
di Andrea Pira
Il governo è pronto a iniettare 450 milioni nel serbatoio del settore automotive, anche se non subito. Le risorse non dovrebbero rientrare nel pacchetto di sostegno all’economia oggi sul tavolo del consiglio dei ministri. Il ministero dello Sviluppo economico è comunque al lavoro sul Fondo per l’incentivazione della mobilità a basse emissioni inquinati e a queste risorse si aggiungono inoltre i fondi residui relativi all’ecobonus.

Lo schema che sta prendendo corpo prevede contributi agevolati per l’acquisto di auto a basse emissioni, quindi non superiori a 135g/km di co², e con un prezzo di listino inferiore a 40mila euro. La misura varrà anche per furgoncini e veicoli a due o tre ruote. L’acquisto dovrà avvenire entro il 2022 e secondo quanto trapela, una delle condizioni sarà che venga praticato uno sconto dal concessionario. L’intervento va nella direzione auspicata da diverse forze politiche. L’ultimo a sollecitare un qualche sostegno è stato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, con una lettera al premier Mario Draghi e al ministro dello Sviluppo, Giancarlo Giorgetti. E proprio ieri il presidente del Consiglio ha ricevuto a Palazzo Chigi il presidente di Stellantis John Elkann, nel giorno in cui la Fiom Cgil ha nuovamente sollecitato l’esecutivo affinché convochi un tavolo per discutere di transazione ecologica e del piano industriale del gruppo. In ballo d’altronde ci sono diversi dossier, dalla costruzione della gigafactory a Termoli alla capacità produttiva e all’occupazione negli stabilimenti italiani, cui per altro era legato il prestito garantito Sace da 6,3 miliardi ottenuto nel 2020 da Fca Italy. Un appuntamento, secondo quanto emerso, che rientra nei compiti assegnati per statuto a Elkann di gestire le «relazioni istituzionali, incluse rapporti con i principali stakeholder governativi, soprattutto in questioni di rilevanza strategica». Per le attività più colpite dalla recrudescenza della pandemia, il governo si prepara invece a stanziare circa un miliardo. A disposizione ci saranno tra gli altri circa 360 milioni destinati dal Mise al rilancio del commercio al dettaglio, alle discoteche, alle piscine, all’intrattenimento.

A favore dei commercianti sarà istituito un plafond da 200 milioni per aiuti a fondo perduto di cui potranno beneficiare le imprese con ricavi nel 2019 non oltre i 2 milioni di euro e che nel 2021 hanno subito un calo del fatturato di almeno il 30% rispetto a due anni fa. Il fondo per il sostegno delle attività economiche particolarmente colpite, sarà invece esteso al 2022 e rafforzato con altri 20 milioni per interventi in favore dei parchi tematici, acquari, parchi geologici e giardini zoologici Per wedding, intrattenimento e affini sono previsti 40 milioni di euro. Inoltre sarà esteso il credito d’imposta del 30% del valore delle rimanenze di magazzino. Il cdm affronterà inoltre un primo intervento contro il caro-bollette, con la Lega in pressing affinché si arrivi fino a 5 miliardi. Sul tema, Draghi ha incontrato Carlo Bonomi, il numero uno di Confindustria. Bonomi ha ricordato al premier che molte imprese stanno programmando chiusure temporanee perché produrre non è più conveniente con gli attuali costi dell’energia. Tra le proposte, maggiori esenzioni dalle componenti fiscali e parafiscali della bolletta, soprattutto per il settore manifatturiero. Il ministro Giorgetti è favorevole all’idea di riservare alle imprese quote di gas stoccato, a prezzi calmierati.

Intanto si lavora anche sul fronte pensioni. Ieri si è svolto un tavolo tecnico in vista dell’incontro politico previsto per il prossimo 7 febbraio. Il prossimo sulle pensioni di garanzia, richieste a gran voce dal Consiglio nazionale dei giovani, si terrà il 27 gennaio, quando si parlerà anche di previdenza complementare, mentre il 3 febbraio in agenda ci sarà l’esame della flessibilità in uscita. (riproduzione riservata)
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