LE HOLDING DELLE GRANDI COOPERATIVE AZIONISTE SONO PRONTE A RAFFORZARSI
di Luca Gualtieri
L’acquisto delle 600 filiali di Ubi, il blitz sulla Banca Popolare di Sondrio e, da ultimo, l’offerta su Carige fanno oggi di Unipol-Bper uno dei soggetti più attivi nella finanza italiana. Un attivismo che nei prossimi anni potrebbe dar vita a quel terzo polo bancario di cui da lungo tempo si dibatte. Se la compagnia guidata da Carlo Cimbri non vuole tirare il freno, anche i suoi azionisti storici stanno affrontando un periodo di cambiamento. Lo dimostrano le iniziative che negli ultimi mesi hanno messo in campo le holding che riuniscono i principali soci di Unipol, da Holmo a Cooperare fino alla neonata Koru.

Holmo (azionista al 6,7% di Unipol) ha appena deliberato un aumento di capitale da 100 milioni, portando la dotazione complessiva a 412 milioni. Il veicolo, partecipato da una ventina di investitori tra cui Manutencoop, Cefla, Unicoop, Sacmi e Granlatte, ha alle spalle un periodo impegnativo iniziato con il riassetto societario che nel 2016 ha portato alla scomparsa della cassaforte Finsoe. Nella redazione del bilancio 2020 Holmo ha cambiato la destinazione della quota in Unipol, precedentemente iscritta tra le immobilizzazioni finanziarie e ora riclassificata nell’attivo circolante. La conseguenza è stata una riduzione di valore della partecipazione per 446 milioni, derivante dal confronto tra il valore iscritto al costo e quello di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato. Una scelta che ha zavorrato il conto economico con una perdita di 450,6 milioni, mentre il patrimonio netto è sceso in territorio negativo per 72,3 milioni. L’assemblea però ha scelto di puntellare il patrimonio lanciando un aumento da 100 milioni, che dovrà essere eseguito entro il 13 dicembre 2023 mediante l’emissione di un miliardo di nuove azioni ordinarie. Occorre peraltro ricordare che l’accordo di rimodulazione del debito verso Mps e Carige raggiunto nel 2017 prevedeva che, al decorrere di una determinata scadenza temporale, la società avviasse una procedura di vendita sul mercato delle azioni Unipol di sua proprietà. È plausibile però che l’azione di rafforzamento patrimoniale allontani ora questa eventualità.

In manovra c’è anche Cooperare (3,8%) nel cui capitale compaiono Coop Alleanza e Coop Liguria al fianco di Coop Lombardia, Manutencoop, Granlatte, Copura, Cmc e alcune banche come Bper, Banco Bpm e Crédit Agricole. L’assemblea della holding ha lanciato un rafforzamento di 10 milioni di euro da offrire in opzione agli azionisti mediante emissione di azioni di categoria B. L’attenzione del mercato è concentrata anche su Koru (3,3%), il veicolo fondato lo scorso anno per custodire un cospicuo pacchetto di azioni Unipol. Nel capitale figura Coop Alleanza che è uno degli azionisti di riferimento della holding insieme a Cefla, Cooperare, Nova Coop, Aurum e Copura, è anche il primo azionista di Unipol con una quota del 22,2%. L’ultima assemblea straordinaria di Koru ha deciso il rimborso anticipato degli strumenti finanziari partecipativi che Coop Alleanza aveva sottoscritto al momento della creazione della holding e che oggi ammontano a circa 56 milioni di euro. (riproduzione riservata)
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