LO STUDIO GLOBALE DI DELOITTE. IL POSSESSO DI UN VEICOLO PREFERITO ALLA MOBILITÀ ALTERNATIVA
di Andrea Secchi
Forse ci sarà un momento in cui la maggior parte delle persone comprerà l’auto online ma non è questo. Così come, probabilmente, ci sarà un momento in cui italiani, americani, tedeschi rinunceranno all’auto personale per servirsi di car sharing o mezzi pubblici, ma ancora non è arrivato. Lo studio globale 2022 di Deloitte sul settore automobilistico conferma questi due punti fermi del rapporto fra i consumatori e le auto in tutte le latitudini e ribadisce anche l’interesse verso i veicoli elettrici e ibridi, verso i quali gli italiani mostrano una grande apertura, maggiore di quella dei cittadini di molti altri paesi, pur restando frenati da alcuni dubbi duri da eliminare.

«Il settore automotive sta attraversando una fase molto delicata», ha commentato Giorgio Barbieri, automotive sector leader di Deloitte: «da un lato persistono le difficoltà legate alle interruzioni delle supply chain indotte dalla pandemia e allo shortage di componentistica elettronica. Dall’altro, nelle agende dei ceo si pone in modo sempre più marcato il tema della sostenibilità ambientale e della transizione elettrica, che apre diverse sfide. In questo quadro complesso e segnato dal continuo mutamento, abbiamo cercato di capire quali sono le aspettative dei consumatori che hanno intenzione di acquistare una nuova auto nei prossimi mesi o anni». Il Global Automotive Consumer Study 2022 è stato condotto su 26 mila consumatori in 25 paesi, esplorando le più importanti novità e trend del settore automotive.

I consumatori che sceglierebbero un veicolo ibrido o elettrico per il loro prossimo acquisto, secondo la ricerca sarebbero il 63% in Corea del Sud, il 61% in Giappone, 51% in Germania, 42% in Cina e 31% negli Stati Uniti. L’Italia conferma il 69% registrato nell’edizione dello scorso anno, che si mantiene uno dei valori più alti al mondo. È l’esatto contrario di quanto accade negli Usa, dove il 69% degli intervistati ha dichiarato che per il loro prossimo veicolo pensano a un modello diesel o benzina.

In ogni caso, chi sta pensando all’elettrico nel mondo lo fa perché è conscio che questo tipo di auto ha minori consumi ed emissioni, con benefici personali e per l’ambiente. Chi invece è ancora scettico giustifica le sue preferenze con i dubbi sull’autonomia dei veicoli elettrici o ibridi e la mancanza di un’adeguata rete di ricarica.

C’è poi la conferma delle concessionarie. La quota di chi preferisce ancora acquistare un’auto esclusivamente di persona presso la concessionaria è dell’83% in Italia (in crescita rispetto al 78% dello scorso anno), seguita dal 78% in Germania, dal 75% negli Stati Uniti, 74% in Giappone e 72% in Cina. Il canale online, spiega comunque Deloitte, «sta acquisendo un’importanza crescente grazie alla comodità e semplicità di utilizzo dei servizi digitali».

Vedere coi propri occhi le auto e interagire con il personale delle concessionarie sono elementi fondamentali prima di decidere l’acquisto, è anche vero che i processi si sono molto ibridati e sicuramente il momento conclusivo del percorso oggi per molti è il completamento di un confronto e di una raccolta di informazioni online iniziati molti prima.

Nel rapporto anche alcune indicazioni sulla predisposizione dei consumatori a scegliere dotazioni tecnologiche e di sicurezza, che ci devono essere ma a un giusto prezzo. La quota di chi non è disposto a pagare oltre 450 euro per tecnologie avanzate di sicurezza coinvolge 7 consumatori su 10 in Germania (70%) e il 69% in Italia con una crescita rispetto al 62% dello scorso anno. Non sono disposti a pagare un sovrapprezzo per la tecnologia anche il 66% dei giapponesi, il 58% dei Sud-Coreani e il 56% dei consumatori Usa.

Nei desideri dei consumatori americani ed europei resta sempre comunque l’auto privata rispetto ad altre forme di mobilità: 76% negli Stati Uniti, 70% in Italia, 67% in Germania, mentre si assesta al 60% in Cina e al 54% in Giappone, dove si riscontra una maggiore apertura verso mezzi pubblici e soluzioni di trasporto condivise, nonché verso nuove modalità di noleggio e abbonamento flessibili.
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