Unipol e Banco di Sardegna presenteranno due formazioni. L’ente di Cagliari potrebbe stringere un accordo parasociale con le altre fondazioni nel capitale della banca. In pista anche Assogestioni
di Luca Gualtieri
Assieme a quello di Unicredit, il consiglio di amministrazione di Bper sarà uno dei due vertici a scadere nel 2021 delle banche italiane. L’istituto modenese guidato da Alessandro Vandelli è reduce dall’acquisizione delle oltre 500 filiali Ubi e di un aumento di capitale da 802 milioni, ma i suoi grandi soci hanno già iniziato a riflettere sulle prossime scadenze. Ad aprile infatti il board dovrà essere rinnovato dall’assemblea sulla base delle nuove regole statutarie in fase in finalizzazione. In vista di quell’appuntamento gli azionisti avrebbero iniziato a lavorare sulle candidature che dovranno essere presentate all’inizio di marzo.
Introducendo un meccanismo proporzionale di voto, il nuovo statuto consentirà la presentazione di una pluralità di liste e non più soltanto di due (di cui una del consiglio di amministrazione) come accade oggi. In questo modo, oltre alla rosa di maggioranza, ci sarà spazio per più formazioni di minoranza tra cui quella storicamente presentata da Assogestioni. Chi si muoverà? Quasi certamente Unipol, che è oggi il primo azionista di Bper con circa il 20% e segue da vicino le strategie della banca. Se nel precedente rinnovo la compagnia bolognese guidata da Carlo Cimbri aveva scelto di restare fuori dal board, questa volta farà invece pesare il proprio peso azionario. Anche la Fondazione Banco di Sardegna (che, per effetto del concambio con le azioni dell’ex partecipata, è balzata al 10,24%) dovrebbe presentare una lista. Si ipotizza peraltro che l’ente presieduto da Antonello Cabras possa stringere un accordo parasociale con le altre fondazioni oggi presenti nel capitale di Bper per meglio rappresentare le richieste dei territori. Nella compagine potrebbe rientrare l’ente Cr Modena oltre alle più piccole Cr Provincia dell’Aquila, Banca del Monte di Foggia, Cr Bra e Cr Vignola. Un agglomerato utile non solo in vista dell’assemblea, ma anche alla luce di un’integrazione che molti ritengono imminente in questo 2021. Meno probabile appare invece un’alleanza tra le fondazioni e Unipol per la presentazione di una lista comune. In autonomia come sempre si muoverà invece Assogestioni che rappresenterà nel nuovo board la nutrita pattuglia di investitori istituzionali oggi presenti nel capitale di Bper.
Se è ancora presto per parlare di candidature, certo è che il nuovo cda sarà chiamato a gestire partite importanti, a partire da quelle di m&a. A tifare per un merger tra Banco e Bper sono soprattutto Unipol e il ceo di Piazza Meda Giuseppe Castagna. Oggi l’ipotesi di un fidanzamento tra i due istituti appare insomma sensata, anche perché, se è vero che Bper è impegnata nell’acquisto delle filiali di Intesa-Ubi, Modena ha l’ambizione di crescere ancora e Banco Bpm potrebbe essere un target molto interessante. C’è peraltro chi legge in questa luce anche il recente divorzio di Piazza Meda da Cattolica sul fronte della bancassurance. (riproduzione riservata)

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