Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali


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Nuovo impulso ai Pir alternativi per dare ossigeno all’economia reale. Infatti, chi sottoscrive un Piano di investimento a lungo termine, nel 2021, in pmi italiane anche non quotate, può accedere a un altro sconto fiscale. Si tratta di un credito di imposta sulle eventuali perdite subite, da spalmare in dieci rate annuali e solo al verificarsi di due condizioni. A prevederlo è stata la legge di Bilancio 2021, che segue a ruota le modifiche introdotte anche dal decreto Rilancio.
Soci, attenzione alla regolarità fiscale della vostra azienda, perché potreste essere destinatari di sequestro per l’intera somma evasa, senza che possiate invocare il vostro mancato arricchimento e senza che neppure il patrimonio capiente della società possa salvarvi. È quanto emerge dalla sentenza 32409/2020, con cui la terza sezione penale della Cassazione ha affermato che, in tema di reati tributari, il sequestro preventivo può essere disposto, entro i limiti quantitativi del profitto, indifferentemente nei confronti di uno o più autori della condotta criminosa, non potendo assumere rilievo il «guadagno» personale di ciascuno dei correi. Legittimo pertanto il sequestro preventivo finalizzato alla confisca del profitto a titolo diretto a carico anche di uno solo dei plurimi soci tutti indagati per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici, e ciò anche se i beni della società, unica beneficiaria dell’illecito, sono ampiamente sufficienti a coprire ogni esigenza di cautela.

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  • Alle Generali Donnet ha un anno per convincere mercato e grandi soci
L’uscita contemporanea di due top manager come de Courtois e Ryan segnala l’inizio delle fibrillazioni in vista dell’assemblea 2022 che dovrà rinnovare i vertici. L’attuale ceo ha dalla sua il raggiungimento degli obiettivi di bilancio, ma gli azionisti non sono entusiasti delle performance del titolo in Borsa
  • E Cattolica sta diventando un caso spinoso
Caltagirone e Del Vecchio avevano mosso dubbi sull’intervento del Leone in Cattolica, ma ora la ciambella lanciata da Trieste a Verona, dopo gli ulteriori rilievi dell’IVASS, la disputa con il Banco e il diktat del regolatore al ricambio al vertice, rischiano di essere un ginepraio in cui la testa di Generali non avrebbe voluto ritrovarsi. Chi sarà il mazziere di questa nuova partita che si apre con la trasformazione in spa? Chi terrà le fila con I soci e farà sintesi? Chi sarà il successore di Bedoini?
  • Le famiglie restano in trincea prestiti giù di quasi un quinto
Per Crif la flessione, tra paura del futuro e perdita del lavoro, è del 17,9%. Quelli personali sono scesi del 24,7% mentre sono saliti quelli per i prodotti elettronici. La durata media continua invece ad allungarsi, in linea con la tendenza dell’ultimo decennio. Sono infatti i finanziamenti superiori ai 5 anni ad aver avuto l’incidenza più alta nel corso del 2020, con una quota pari al 25% del totale

  • Lo strano caso dei soldi sul conto (ma pochi investimenti)
L’intero paese sembra aspettare la fine del Covid, l’avvio dei piani europei o le scelte di grandi gruppi: nell’attesa non avia programmi e ricorre alla protezione della liquidità.  E’ un atteggiamento che ci accomuna a Francia, Germania e in generale alla zona Euro, ma non è gtatis: perché tenere fermi i fondi è dispendioso, ma soprattutto si continua a perdere competitività. Più di 56 mld sui depositi in un anno sono stati parcheggiati dale imprese nel 2020
  • Risparmio da pesi massimi. Intesa e Generali sul ring
Quanto vale la ricchezza globale (azioni, obbligazioni, derivati, metalli, valute e immobili)? Secondo alcune stime viaggia stabilmente sopra i 360 mila miliardi di dollari. Un dato significativo sapendo che il 2020 è stato contraddistinto dalla pandemia e da una delle più gravi crisi economiche mai viste. L’impatto del Covid 19 si è manifestato inizialmente nei corsi azionari e ha causato nella prima parte dell’anno una sensibile flessione del patrimonio delle famiglie. Le misure adottate da governi e banche centrali hanno poi invertito la tendenza e già agli inizi della scorsa estate la ricchezza globale era leggermente superiore ai livelli del 2019. Ma il calo del Pil e l’aumento dell’indebitamento provocheranno danni a lungo termine, perciò la crescita della ricchezza sarà ridotta nei prossimi due anni e verosimilmente anche più a lungo. Non basta. La ricchezza mondiale resta malamente distribuita tra i Paesi ma soprattutto tra le persone. Il divario poveri-ricchissimi continua a crescere di anno in anno, con una piramide sociale che si allarga alla base e si assottiglia sempre più verso l’alto. Secondo Credit Suisse oltre il 50% della popolazione mondiale possiede meno di 10 mila dollari mentre lo 0,9% è milionario. I 2.000 ultraricchi possiedono la bellezza di 8 trilioni di dollari. Va detto che le ripercussioni dell’epidemia non sono ancora chiarissime. È evidente tuttavia che sono stati maggiormente colpiti i lavoratori meno qualificati, le donne, le minoranze, i giovani e le piccole imprese mentre ha tratto profitto chi opera nei settori che hanno prosperato durante la pandemia come, ad esempio, quello tecnologico. Per quanto riguarda le diverse aree del globo, la regione più danneggiata è stata l’America latina.
  • Chiarezza, costi, pianificazione. Tre idee per non sprecare la crisi
Più incertezza, più risparmio. Ma se non si Avanza su un percorso di maggiore trasparenza e vicinanza e di sforzo per migliorare le proprie conoscenza la non scontata capacità di resistenza finanziaria allo choc del Covid 19 finirà nell’elenco delle occasioni sfruttate olo a metà.  La propensione ad accantonare è raddoppiata fino al 14% e secondo le stime solo nel 2023 tornerà a livelli fisiologici

  • Risarcimenti in calo per le invalidità «medie»